Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      IX. Il Gran Duca è anelalo ti Ito* mente a Pisa et Lhor-
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      no, con li principi Mattias e Leopoldo, si per dar regola e di- Pumenìco retionc a diversi affari di buon governo in quella parie, come per ordinare tutte le cose necessarie a) ricevimento della principessa secondogenita del già Duca d'Orleans (L) destinala sposa a questo principe figlio di Sua Altezza, discorrendosi, che quella possi di breve levarsi da Parigi con la scorta di alcuni dei principi del suo sangue, e venirsene a drittura a Marsiglia dove sarà a riceverla il principe Maltias con un buon seguito di cavalieri, e con la squadra delle galere non solo del Gran Duca, ma di quelle del Pontefice ancora, c forse anco di quelle di Malta A Pisa si è già posta in acqua la galera capitana eh'è molto tempo si fabbrica, el bora si và adornandola di ricchi lavori per valersene bene in questa occasione di passar il mare a levar detta principessa sposa. Prima di partire il Gran Duca di qua verso Pisa volse spedir corriere espresso a Parigi per ben concertare la mossa della medesima principessa, e dopo il dello corriere spedi il conte Domenico Benlivo-glio, mastro di camera del principe figliuolo, con li regali consistenti in perle, e gioie di grau valsente, al qual conte Beu-tivoglio, due giorni dopo, ancora fu spedito dietro altro corriere, chi dice perchè l'accompagni nel viaggio, el cl'ì a fine,
      merci di virtude, e quando vi arrivavano erano con maniere cosi benigne accolti, che nella citta di Firenze confessavano esser rinati gli antichi deliziosissimi orti dei Feaci. Mi è forza quindi passare di lancio a Margarita Luigia di Orleans moglie del principe Cosimo terzo, primogenito del granduca Ferdinando li
      (l) La sopracitata Margarita Luigia primogenita del secondo letto di Gastone duca di Orleans, principessa celebre per bellezza, vivacità e grazia francese, ma che aveva troppa leggerezza e bizzarria per una corte nella quale i costumi erano più ancora spr.gnuoli che italiani W per ciò ogni cosa le spiacque in Toscana, la nazione, i suoi usi, le sue feste e la sua lingua. Inoltre, avendo ella già dato il suo cuore al priucipe Garlo quinto di Lorena, non vide che con preoccupazione sfavorevole il marito che soltentrato era all'amante. Questi cenni varranno a render più facili e ciliari gli avvenimenti diversi narrati nei seguenti dispacci.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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