Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
settembre {665.
7 novembre 1665.
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si osserva, che la prima sua diligenza della mattina è rivedere, e poner all'ordine un paro di pistole, chc sempre vuole tenersi a cantoXXII. Una pizzochera venuta da Roma, per cohopcrarc alla riunione, è slata a parlarle, baciala prima la mano alla Gran Duchessa, da cui ne ha havulo permissione. Si dico mandata dal!a regina di Svelia (1), per passar di poi a Parigi, e che sia in concolto di santità, benché molli la credono canonizzala dalla opinione della sola regina più che dalle buone opere; corto che qui sin bora le sue esortalioni non hanno prodotto alcun buon effetto.
XXIII. Nacque improvvisa speranza dell'aggiustamento deìle differenze tra il principe e la sposa, perchè attesa ella 1' occasione chc il marito uscisse alle caccio, comparve in Fiorenza, lunedì passato, non attesa, S'introdusse alla Gran Duchessa, da cui fu con dimostratone di non ordinario affetto accolla. La visitò il Gran Duca, e si trattenne seco in lunghi e segreti ragionamenti. Questa sera all'una della notte è ritornata in Fiorenza incontrala dalla suocera tre miglia fuori, alla scala del palazzo dal Gran Duca e dal marito, e passate tra di loro leciproche parc-lc di affetto, è seguito il tanto sospirato aggiustamento II merito di esso alla desterità della Gran Duchessa viene attribuito, La pizzochera che comparve qui per promoverlo, e ch'era partita per Parigi senza haver po-
(1) Cristina, figliuola di Gustavo II Adolfo re di Svezia, ed ultimo rampollo dei \Yasa, la quale, abdicalo al trono, ed abbracciata la fede tat lolica, sceglieva Roma a sna stabile stanza, ove giugneva a'20 dicembre i6!53. Moroni, nel oi:o Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica ec. ( Volume 71) dice che quando la regina mosse per l'Italia « ì vene-dani o per politica o differenza di ceremonie le dìernno il passo come ad incogni ìa. » La Nota 3 proverebbe il contrario, osservando anzi, che la repubblica assai fece nel permettere il passaggio per i cuoi stati della regina, che veniva da'paesi di Germania infetti, da quanto pare, di mal contagioso, onde a qualsivoglia altra persona interdetta era severamente l'entrata in quel di detta repubblica.
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