Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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mata, composta per la maggior parte ili Ragusei, con soli mille dugeu-to moschettieri spagnuoli, la quale parrebbe destinata contro Venezia. \ lμ. Imbarcati piloti, specialmente Ragusei, molto pratici del Golfo, 1' armala parte, rendendosi sempre piω maBifesle le intenzioni ostili dell' Ossona contro Venezia., sollecitalo a polle ad effetto dal della Cueva, ambasciatore di Spagna alla repubblica. V III. Violenze dell' Ossona e bel conteguo di Diego Chignones. IX. Un Langrand, e un Giac l'ier, capitani francesi, sollecitano di passare dal servigio di Spagna a quello di Venezia. X. Lietamente accolli e regalati alcuni Uscoc-cbi, questi promettono di recare i maggiori danni a' Veneziani, e penetrati nel loro arsenale di abbruciarlo. XI. I detti due capitani francesi sono condotti dalla repubblica. XII La principessa di Stigliano rafferma il progetto dell' incendio del veneto arsenale, e il duca alle esortazioni del pontefice, risponde, doverli, per il servigio di Dio, travagliare in ogni guisa Venezia. XIII. A ciς cooperano eziandio alcuni veneziani XIV. Dispotico, e crudele governo del duca. XV Scritto sedizioso. X\ 1 Obi vorrebbe annientala Veuezia, e fatta serva anche Italia tuila, I veramente Spagna, e non Ossona XVII Costui, dopo aver fatto collare un Giovanni Domenico, romano, musico di palazzo, vuole che muoia in una caldaia di acqua bollente ; minaccia di far tagliare il naso e gli orecchi a' genliluomini veneziani, perseguila i mercatanti pur veneziani, e ne imprigiona alcuni, usando poi uno sfregio, pubblico e solenne, alla repubblica. XVIII Avuti gli scandagli della profonditΰ dei porti e di tutte le acque della laguna, -si studia il modo per meglio eseguire uno sbarco, ed assaltare senz' altro V enezia^-~XIX. Il uavile spagnuolo abbandona il Golfo di Venezia, e i soldati sono posti a quartiere inaudite ribalderie commessevi. XX. Col pretesto di una maggior gabella imposta sulla frutte, i Napolitani si sollevano. XXI. Eccessi, e pazzie crudeli di Tommaso Aniello ; un popolano gli mozza la testa XXII. Il popolo non s' acqueta, e dissotterrato il cadavere dell' Aniello gli rende solennis-simi onori funebri XXIII. Continua, e fieramente, la ribellione ma, piω tosto che temei ila italiana, parrebbe essere bindoleria di Francia. XXIV. La ribellione si cangia in guerra aperta, e si viene ad una capitolazione. XXV. Le mene rivoluzionarie francesi non cessano ; inaspettato arrivo, con grossa armata, di Don Giovanni di Austria, al quale pure il popolo fa testa. XXVI. Si prosegue a far guerra al re e ai baroni, senza smettere dei solili furori. XXVII Si vuole una repubblica sotto la proiezione di Francia. XXVIII II duca di Guisa e le sue arrischiate imprese. XXIX L' armata francese attacca la spagnuola. XXX. Guisa, creato Duce; della repubblica, mira a [piω alte cose, chiedendo intanto 1' obolo a Venezia. XXXI Don Giovanni di Austria, per ritornare in possesso di Napoli,
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