Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      24 Sono slato a visitatione dell' ambasciatore della Cueva.
      giugnoigis. havendo passato seco solo, et ben ristretlo olficio di complimento, et eseguite con ogni puntualità le commissioni ricevute dalla Serenità Vostra in questa materia. Rispose egli, che mi ringraliava del cortese officio che passavo seco ; esser egli tenuto a servire tulti li ministri della Serenissima Repubblica per li molli lavori che ha ricevuto nel lungo tempo che presso di lei si trova ; che quando In a licentiarsi nell'Eccellentissimo Collegio, disse di esser chiamato per qualche giorno da don Pietro, et che durante la sua absenza lasciava il segretario di cui, occorrendo comandare alcuna cosa ad esso ambasciatore, poteva la Serenità Vostra valersi, ovvero del mio mezzo ; concludendo il suo uffilio con esibitioni cortesi per tutto quello potesse occorrer qui per servitio delle Eccellenze \ostre assicurandomi, che ad ogni cenno vi si havrebbe adoperato con molto calore, et lattosi in questa occasione conoscere per mio collega : queste sono appunto le parole usale da lui. INon entrò meco in negolio alcuno, et poco campo gli restava di farlo, mentre, eomplito dal mio canto brevemente, con bre\ità parimente mi licenliai da lui. Don Pietro gli ha assegnate stanze in Corte, immediate contigue alle sue, onde di continuo si trovano insieme, et interviene anco il medesimo ambasciator in lutti li Consigli, nò si può arrivar a penetrare le loro particolari negoliationi, mentre passano fra di essi due soli, el vanno riservalissimi nel parlarne coi: altri, particolarmente I' ambasciatore, sperando, poi, di dar da pensare alla Serenità Vostra per quello potesse consigliare e trattare con do» Pietro.
      i-i iì 1/ ambasciatore della Cueva pare al presente alquanto
      «rtwnlire .
      ibis. decaduto da quel possesso che nel governo, et sopra il signor duca (1) preso haveva, nò viene bora Irallalo, uè lionorato, nè anco pubblicamente da Sua Eccellenza, come seguiva prima; credendosi, che al signor Governatore, pervenute, lilialmente,
      (I) Don Ownra Suarei (l'i Figuerph e Cordoli. duca di Feria, iM mi<•-«••¦deva allora nel gntmTty dello Stato di Milano al Toledo


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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