Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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marchese Spinola. Fermatisi però una sola hora dentro la città, sono parlili anco tutti verso i luoghi loro di campagna, aggiustando di contribuire danaro a proportionc delle rendite, et già alcuni dei principali si contentano di esborsare fin cinquecento scudi per uno, pur che restino lontani dal pericolo della vita.
XIX. Ducento huomini, in circa, carcerati per le untioni, xisettem-
. , ,, l>re 1630.
et che inespedi'.i rimanevano, rotte le porte delle prigioni, ammazzando li guardiani con stratagemma, fuggirono domenica notte tutti, salvandosi la maggior parte in monasterii, et altri luoghi sacri. Per la metà sono, ad ogni modo, stati presi (dicono ), et il resto si và cercando con tutte le diligenze possibili, acciò, oltre al pregiudicio della giustitia, non segua maggior danuo alla città, e allo Stalo per opera loro. Tra costoro. undici ve n'erano condottisi quà la settimana passala da Monza, et uno di essi, stato già carrozziere del signor cardinale, havea confessalo di haver unto tanti preti del duomo.» che cinquantaquatlro, tra canonici, el altri mansionarii, ne siano morti, coni'è vero, per le sue mani, l.i giorni precedenti fu, ad ogni modo giustiziata a ruota quella donna clic ha ucciso di sua parte quattromila persone (l), et un intagliatore valorosissimo, che a moke altre ha dato la morie, distruggendo affatto tutta la sua parrocchia, e slato pure impiccato per un piede, cosi stando vivo per quallro bore continue; poi fu archibugiato, et abbrugiato nello slesso tempo (2). Et un giorno appresso ha la Giuslilia fallo abbrugiar la statua di quell'altro, che condannato al suplicio si rilro\ò in prigione crcpato Alcuni circoli bianchi si veggono adesso in terra in molte parti della citlà, nei quali chi ha la mala sorte di porre un piede, resta tocco immediate da veneno diabolico che
(1) Caterina Kozzana. Yeggasi Nota A.
(2) Questo intagliatore dovrebbe essere Paolo Bigatto, come, dietro mia ricerca, gentilmente mi accennava per tetterà il eav. Cesare Canhì. più volte lodato
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