Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      in qua rasserenata l'aria, si pensa di tarla in uno dei ultimi giurili di questa settimana, e già Sua Maestà si è dichiarata di essere pronta a fare la funlione sempre che vorrà la città di Milano. Intanto il Re di Ungheria, suo fratello, dopo finliinationc fallagli dal duca di Machcda di doversene ritornare in Alemagna, aspetta con desiderio il ritorno del corriero che ha spedito all'imperatole suo padre per saper come governarsi, e se prima d'andar a Vienna potrà fare un giro verso Loreto, Roma e Napoli, per di là poi proseguire il suo viaggio alla patria. Onde staulc questo sì và qui intanto cercando di prestargli danaro sufficiente, mercè che, sulla speranza di dover passare in Spagna, non ha seco portato che alcune poche rimesse. Coii lutto ciò si vuoìe dall'altro canto, che privandosi mal volentieri la Regina della compagnia del fratello, babbi anche essa scrìtto al medesimo imperatore suo padre, et al Re cattolico suo marito, con gran sentimento affinchè l'uno e l'altro si acconteutino, che possi detto Re dì Ungheria accompagnarla sino alla corte cattolica, et in questo mentre l'una, e l'allro, e tutti gli Alemanni guardano di poco buon occhio il duca di Machcda, stimandolo autore di questa risohilione, certamente di concerto col Consiglio di Spagna, perchè non segua il matrimonio con l'Infanta (1), e cosi, rimanendo, forse, senza successione ii Re, vada lutto in sconcerto, et possa ciascuno di quei Grandi profittarsi della congiuntura col dividere tra loro i regni. Sento in questo punto l'arrivo qui di due corrieri, uno spedito dall'imperatore ai Re di Ungheria, e l'altro dall'ambasciatore di Spagna al signor marchese di Caracena. Mi par che portino principio di torbido tra Cesare, et il Re cattolico per 1" affare del ritorno del Re di Ungheria in Alemagna, mentre bora l'imperatore comanda espressamente al medesimo Ile suo figlio che se ne torni, disgustato mollo, che gli sia stalo usato
      (t) Maria Teresa, che por la pace, detta dei Pirenei, divenivi poi me ¦ £tie, nel 1060, di re Luigi XIV di Francia


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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