Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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no mai voluto andare a quelli di Palazzo. Intanto il duca non ha lasciato ili prendersi que'gusti che ha potuto, tacendo festini particolari, et cene ia Palazzo a quelle dame, che pei l'interesse dei mariti, o loro proprn fini, sono andate. Si è mascheralo più volte, et in tale guisa si è di giorno et di ool-le caccialo in varie case, introdottovi da'suoi lavorili mezzani Nè io stimo lasciare di comunicare all' Eccellentissimo Senato queste che pareranno lòrse debolezze, perchè possono provenirne rilevanti conseguenze, mentre tutta la città le rimarca, et sente molto, et pensa alli modi per restar sollevala dal presente odioso governo.
X. E capitato sulìe poste, e fermatosi alcune hore, il priu- -J5 mai*o cipe di Piombino. Visitato subito dal signor duca Governatore, immediatamente si portò a rendergli visita, et poi si pose a giuocare con il signor duca, et altri cavalieri; fra'quali sono corse somme cosi grosse, che il principe Triullio ha persi ottantattomila scudi, con rincrescimento di tutta la cillà che mollo lo ama, e con qualche mormoralione conilo il duca governatore, clic vien detto, dovrebbe impedire, e non fomentare il gioco (1).
Conducendosi, già sei giorni, il signor duca solo con il 221G'"1gl'° giovane marchese Gorio a trovar, di notte, certe donne, incontrali dai servitori che faceva camminare avanti di se un dottore, il quale si tratteneva in quella vicinanza per lo slesso fi-ue, aspettando Fhora assegnatagli, il duca el il marchese spararono le loro pistole contro li servitori che rimasero feriti ; el il dottore, avanzatosi in difesa de'suoi, ha messo una lei -zella al petto al duca, che non è restalo offeso perchè non ha preso fuoco, el nell'avvicinamento conosciuto il duca si è ritiralo, et salvalo. Altro successo di rimarco è, clic per privata
(1) Dui resto, anche alirove trovansi esempli innumerevoli del furor del giuoco, e della enormità delle somme chi; vi si arrischiavano in quel teni po. Ne dò un saggio, (ratto dalle Niéces de. Mazut in par Amedeo Bwjfc, nel la !\'ola EVoi.. IV lfl
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