Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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patrocinare il segreto; ed liavendo pure il Senato (dopo sentilo il Collegio dei Fiscali) fatta sopra di ciò particolar Consulta a Sua Eccellenza, ponderando col solito suo buon zelo lo sconvolgimento grande, che risulterebbe alla pubblica quiete da sì lubrica, e perniciosa inirodutione se a tempo non si usassero tutte le più efficaci diligenze per mettere in chiaro somiglianti compilatori dì satire, ed ogni altro complice, tanio in haverle composte, come in haverle sparse, e comunicate, conformatasi l'Eccellenza Sua eou i sensi del Senato medesimo, ha comandato che si pubblichi la presente.
In virtù della quale, ordina, e comanda, che chi ardirà di comporre, e pubblicare scritture nelle quali, o chiaro, o copertamente, in qualsivoglia modo si offenda la fama di qualsisia persona, sendo notabile la lesione di essa, incorra, oltre le pene imposte dalle leggi, nuove constitutioni e gride, in quelle della testa, e confiscatìone dei beni, senza speranza di poterne mai ottenere la gratia, poiché sin d'adesso dichiara Sua Eccellenza i casi di questa sorte incapaci di essa gratia, e che sempre sia riservata la ragione al Fisco di poter inquisire di Lesa Maestà per quella sorte di materie satiriche, o di prnpo-sitioni seditiose che pariicipino di questo grave delitto, od hanno qualche connessione con esse.
E per maggior intelligenza dichiara Sua Eccellenza, che per pubblicatori di somiglianti satire e compositioni, si (Inveranno intendere ancor quelli che le havcranno scrilte, o fatte scrivere, date da leggere, trattenute presso di loro, o mandate in altre parti per via dei corrieri, ed in fine tutti quelli che haveranno fatto cosa dalla quale si possa arguire 1' animo del pubblicarle, e che, oltre le pene suddette, dovranno esser multali in quella dì quattromila scudi, ed anco in altra maggiore corporale all'arbitrio di Sua Eccellenza, secondo la qu.ibta più, o meno grave dei casi.
Di piu vuole, e comanda Sua Eccellenza, che i detti compositori, e deseminatori, come sopra, s habbino a descrivere in un Albo particolare come notati d'infamia mrà, ci farli, che levi loro la speranza di qualsivoglia nobiltà, grado, dignità, officio, o beneficio, così proveniente dalla Regia munificenza, ed eletione, come dì qualsivoglia Tribunale, Collegio, Città e qualunque altra Università.
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