Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
Nota .4 a pag. 53.
Brano del Capitolo X (dei citati Ragionamenti sulla Storia Lombarda del secolo XVII, Milano, 1832), intitolato : Gli Untori
« Aperti dunque cent' occln per iscoprire 1 rei dell' unzione, si credette finalmente averli trovali (1).
Era la mattina del 21 Giugno -1630 sulle ore otto e piovigginava quando Caterina Trocazzani Rosa, Ottavia de Persici Bono ed altre donnicciuole abitanti là presso la Vedrà de'Cittadini in porta Ticinese, videro uno che passeggiando s' atteneva alla parete ( è naturale se pioveva ), a luoijo a luogo tirava con le mani dietro al muro , ! avena una carlu hi mano sopra la quale tinse la mano dritta clie purea volesse scrivere, e poi levata la mano dalla carta, la fregò sopra la muraglia, e faceva certi atti attorno alle muraglie che, dice la Rosa, non mi piacevano niente. Alcun'altra 1' avea visto intridere con una penna; ninna 1'avea conosciuto proprio, perchè incappato di cappa nera, e giù negli occhi un cappello nero alla francese di quelli che si usano adesso ; ma a varj indizj giudicarono che fosse Guglielmo Piazza commissario della sanità; uno cioè destinato a girare, notando i malati e facendo levare i morti. Le cinguettiere raccontano la cosa; si bisbiglia; guardano le muraglie; ed allo da terra circa Ha braccio e mezzo sono sporche di una sudiceria grassa tirante al.
(t) Le parole da qui innanzi iu corsivo sono le proprie del processo degli untori, del quale una parte fu stampata allora per uso del processo del l'attilla ; molli brani vennero pubblicati dal Verri; ed intero lo si trova in questo Archivio Criminale
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