Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      e dove vuole vossignoria che pigli mi quantità di danari? È messo a fronte del Piazza, il quale gli sostiene e 1" unto e il concerto col Pa-dilla; quivi fu il sì e il no: Mora negò continuo, e; pazienza ; per amor di voi morirò ; in coscienza mia non so niente.
      Tanti iiulizii e sì evidenti erano fin troppi per farlo mettere alla corda, liucl furbo trincato gettossi innanzi ad uu Crocifisso pregando : baciò la terra : sclamò : Gesù Maria sia sempre in mia compagnia ; poi si diede a quei legali assassini da istisziare. Cresceano gli spasimi; il misero si protestava innocente, e ; vedete quello che volete che dica che lo dirò. Avendo infine promesso di parlare, fu calato giù; ma non sapendo che dirsi, fu levato ancora; strillava il povero martire : / ergine SS. sia quella che irì ajuta. Esortato sempre dal Giudice a dir la verità : veda quello vole che dira, lo dirò. Continuò questa vicenda di tormenti, finché tra il delirio dello spasimo lascio uscirsi di bocca ; gli ho dato un vasetto pieno di brutto, cioè di sterco acciò imbrattasse le muraglie, al commissario Rallegrati i giudici d'avere il reo spontaneamente confesso, Io fanno slegare K interrogano, ed egli risponde che l'unguento era sterco umano,, smo-lazzo, perchè me lo domandò il commissario per imbrattar le case, e d) quella materia che esce dalla bocca dei morti, Che lo sterco e il ranno sieno pestiferi è cosa nuova; la bava si, ma come raccorla senza nocumento? perchè scemarne la forza eoi diluirla nel liscivio?
      Il dì successo chiamato il Mora a confermare il suo deposito rispose : quell'unguento che ho detto noti l'ho fatto mica, e quello che ho detto V ho detto per i tormenti. I giudici allora a dargli sii la voce, e minacciar nuovi martori ; ond' egli : F. S. mi lasci un poco dir un Ave Maria, e poi farò quello che il Signore m inspirerà.
      Ed inginocchiatosi all' effigie di Colui che patì prima di noi e per noi, pregò per lo spazio di un miserere, e poi sorto ed interrogato, replicò che in coscienza sua non era vero niente dell' esame che fece jer'iGià colla pietosa immaginazione voi mi prevenite, figurandovi a che nuovi spasimi venne il misero sottoposto, finché promesso di voler mantenere la verità, fu deposto, ma per protestare ancora che del già detto non era vero niente Però più non reggerdo al dolore, con-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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