Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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via bianco ; mi rallegro che ti vedo con buona ciera ; e così andai all' osteria ( e dopo breve pausa ) all' ofl'elleria delle sei dita in porla Ticinese, e pagò il viu bianco e un non so che biscottini, e poi tni disse; vien qua Romano, io voglio che facciamo una burla a uno j e perciò piglia quest'unto fi) quale mi diede in un palperò, e va all' osteria del Gambero, e va là di sopra dove è una camerata di gentiluomini, e se dicessero cosa tu vuoi, di j niente, ma che sei andato là per servirli j e poi che gli ungessi con quell' unto. E cosi andaij e gli unsi nella detta osteria del Gambero, quali erano là j io era di sopra alla lobbia a mano sinistra, e ni introdussi là a dargli da bevere, mostrando di frizzare un poco, cioè per mangiare qualche boccone e così gli unsi le spalle con quell' unguento, e con mettergli il ferrajolo gli unsi anco il collaro e il collo con le mani mie, dove credo sono poi morti di tal untoUna volta almeno il giudice ebbe tanto buon senso di chiedergli come non fosse danneggiato egli da quell onto. El sta3 rispose, alle volte alla buona complessione delle persone li buon senso del giudice si accontentò (2).
Un furioso un mentecatto non poteva impastocchiarne delle più inconseguenti e strane; e pure su questo si fondò molta parte delle condanne.
Girolamo Maghavacea foresaro, cioè arrotino alle colonne di san Lorenzo, era uno di perduti costumi, mezzano d'amore, fratricida, stato già n#U' Inquisizione per essersi finto confessore, ed a> er usato
(1) Lna burla? e poc'anzi l'avea ricevuto al ponte de'Fabbri. — E così scherzando si proponeva il più enorme dei delitti.
(2) L" Filino di sanila divulgò che gli untori si preservavano con questo rimedio.
lì —• Cera nuova, olio comune, di lauro, di sasso; aceto, bacche di lauro, rosmarino e salvia peste: bollite con aceto, ed ungerne all'uopo le nari, i polsi, le ascelle, le piante dui piò. Od ancheR. — Incenso maschio bianco o sftlfo, once li : arsenico cristallino 0 l bacche di lauro, garofani di droga aua u. !), radici di verbena, di zenzero; foglie di peonia, rafano, centaurea, erba sanpiotro ana un manipolo: scorza di melaranci», noce moscata una, mirra, mastico ana gr. fi: semi di ruta li. 50 pestare il lutto, porlo in un sacchetto di raso o damasco e portarlo dalla bau da del onoro
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