Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      (leva un tratto i suoi lavori per correre a motteggiare con insulto codardo il condannato, ad osservare con barbara compiacenza 1 impressione cbe fa la morte calcolata sopra un volto senza malatta e senza speranza. Ma quella volta trattandosi di un tanto delitto, corse il popolo affollato; e deliro di quella oscena e spietata ebbrezza che rende capace d'ogni delitto, applaudiva a quest'orribile lusso di supplizj. La voce del popolo era anche in questo caso voce di Dio?
      Nč qui s'arrestņ ia vendetta della giustizia. Ai 7 settembre furono decapitati Girolamo Migliavacca arrotino, Francesco Manzoni detto il Bonazzo e Caterina llozzana. G. B. Farletta che unse il fiore, morto in prigione, fu bruciato in effigie. « I quali tutti, (lice il Ripamonti, nell' atto del supplizio, giuravano al popolo la propria innocenza, di morir volentieri per altri peccati, ma non essere colpevoli delle unzioni, de'venefizj, degf incantesimi; tant era o la insania dei mortali e la perversitą, oppure il livore e l'astuzia del diavolo. » Gian Paolo Rigotto appestato che dal P. Felice Casati, col porgli una reliquia sui. capo, fu indotto a rivelare di aver unto l'arte de'falegnami, venne condotto dal Lazzareto a P. Vercellina, ove rimasto 4 ore spen-zolone per un pie, fu schioppettato dal boja. Gli assistevano esso P. Felice e un Teatino, et affermarono questi che ai solito degli altri a-vevu costili rivocala la confessione,, e sin all'ultimo fiato protestato di morire innocente (1). Giacinto Maganza, Gianandrea barbiere, G. B. Bianchino, Martino Becalcato, Gaspare Migliavacca figlio dell'arrotino e Pier Girolamo Bertone furono messi alla ruota e tosto scannati.
      Mentre si conducevano al supplizio alcuni di costoro, furono unti i Cappuccini, de' birri e due confratelli di s. Giovanni alle Case rotte (2), che loro assistevano- Al modo che si diceva e si stampava sul
      (1) La Croce p. 51.
      (2) fadini. Quello confraternita avea per iscopo d'assistere i condannati a morte. In quei tempi in essa chiesa si dicoano lo messe fin dopo mezzo giorno, o v'era allora un'altare, privilegiato per tulli igiorni con la li Iterazione d'un anima dal purgatorio per ciascuna messa che ivi si celebra. Kagg. dell'Ali merav.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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