Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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serio; i tribunali bruciarono, i papi condannarono le streghe, dunque le streghe vi sono (1), così dal veder perseguitata quella scelleraggine delle unzioni, il popolo venne a crederla sempre più, e moltiplicare così i sospetti e le vittime. E forse alcuno convinto che veramente coloro fossero untori, volle divenirlo esso pure, e si persuase di poterlo, caso non nuovo nella fisiologia (2). Durante l'agosto e il settembre non vi era giorno che non si sentissero grande novità di queste maledette unzioni ... e pochi malfattori si trovavano. E in particolare i duoi padri cappuccini ( Casati e Pozzobonelli ) d'ogni eccettìo-ne maggiori (3) assicuravano esservi molli untori nel Lazzaretto; quasi fosse mestieri arte umana per crescere l'orrore di quel luogo Si disse fino che quelli deputati in P Nuova a distribuire il pane ai poveri, lo ungessero; opinione resa più probabile dall'esser eglino plebei, giacché i nobili e i mercanti se ne erano iti da Milano (4). Onde anche il Tadini confessava di non capire come mai, se al solo fabbricatore dell' unto il Mora, non se ne era trovato che poro, tanto poi se ne propagasse, ed anche dopu morto lui.
Moltissimi, aggiunse il la Croce (5), ne furono fatti prigione nella Città di Milano per lasciar da parte tutti quelli di fuori Più di 1500 complici furono scoperti, e lo disse di propria bocca il M. R Br) Prueterea pturimae (streghe) per inquisitorts fuerunt tradi'ae brachio seculari et combuslac. quoti minime factum fuisset, nee sunniti Pontifices hoc tolleravissent sì talia tantummodo fantastice. contingerent nani ecclesia non punii erindna, nisi smt manifesta et vere deprehen-sa. — Lucerna Inquisito» Dm, de strigiis pag 93. — Cogli argomenti slessi 2400 anni dopo il Tartarotti che avea negato i congressi delle streghe, so-«teneva poi che v'era la magia perchè tutte le leggi divine, ed umane, civili ed ecclesiastiche a pena di morte condannarono sempre i maghi Congressi delle Lamie 3fi7
(2) Un melanconico, visto a giustiziare un reo, ne risenti un vivo trasporto d'uccidere; un'altro prese desiderio di divenir l'eroe di uno di quegli spettacoli, e assassinò pei questo V Gali phisinlogie du cervcau T. 4 p, !)9, il dottor Marthey di Ginevra narra di uno che, visto ad arruolare un reo, ne fu si tocco che si credette preso da un demonio che Io stra. scinasse irresistibilmente all'omicidio (5) Tad., p. 119 e 120
(4) Id., p tol
(5) La Croce, p. 48 e segg
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