Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      l'J'Jcosi. « Uov' è questa Piazza sorgeva la barbieria di Gian Giacomo Mora, che congiunto con Guglielmo Piazza commissario dilla Pubblica sanità e con altri, quando la peste era più atroce, sparsi mortali unguenti, molti a cruda morte trasse. Questi due adunque giudicati nemici della patria, sovra allo carro, murtirali prima con tanaglie roventi, recisa la destra, il Senato li fece frantumare dalla ruota, e alla ruota intrecciati, dopo sei ore scannare e bruciare; e perchè nulla rimanga di uomini sì scellerati, confiscatine i beni, fe gettarne le ceneri nel fiume, e ad eterna memoria spianò questa casa oflicina del delitto, e che inai più 11011 si rifacesse, ma si alzasse una colonna detta infame. Lungi di qui, lungi buoni cittadini che non vi contamini 1 infelice infame suolo. l.° agosto 1030. Capitano di giustizia G B Visconti. Presidente dell amplissimo Senato G. B. Trotto. Presidente della pubblica sanità M. Antonio Monti (1).
      SENATUS JUSSIT CUJUS REI ME1IORIA AETERXA DT SIT HANC DOMUM SCKLXRIS OFFICINA!!
      SOLO iEfilARl AC KBNUUAM UIFOSTERMI RHFIOI ET FRIGI COLDMNAII IJUVE \ OGARKTUR INFA3IISIDEM OROO 3IANDAVIT l'ROCUL 1IINC l'ROCOL ERUO BONI CIVES NE VOS INFF.LIX INFAME SOI.Ufl COJtACITLET JIDCXXX K.AL. AUG.
      Praeside publieo Sanitatis Praeside Senatus ampi. H. justitiae capitaneo.
      Marco Antonio Montio Jo. Bapt. Trotto Ju. Baft. Vicecomite.
      (I) Il Monti di cui qui si fa menzioni! era fratello del successore di Federigo Borromeo, uno de' più riputati leggisti, consigliere dell' Inquisizione, avvocato fiscale e senatore, e morì dì quella peste. Il Trotti adoprù grande studio in quella sventura, o il re volle essere da lui stesso informato per iscritto dell' affare delle unzioni Se mai un giorno alcuno potrà cercare negli arcliivj di Madrid i monumenti della storia italiana, fra altre importantissime cose, troverà anche questa. Hipamonti c'informa come a tulio il processo presiedettero i Senatori Picenardo od Vvia, fior d'uomini; e che fu lodata non poco la clemenza onde si condussero nel non avere fatto sbranare dai cani quo'miserabili


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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