Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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melodia le litanie, seguiti da dodici torchi, dalli ministri della Sanità, da una porzione de Canonici, e dopo la immagine della Beata Vergine; la quale quando fu vicina al tribunale deila Sanità, li signori Sopra provveditori e Provveditori si levarono, pigliando le mazze del baldacchino, che la copriva, dietro accompagnandola altri dodici torchi con il rimanente de' Canonici e Monsignore Alare1 Antonio Cornare Primicerio m'abito episcopale, vacante la Sede patriarcale per la morte del Patriarca Giovanni Tiepolo accaduta il dì settimo di maggio du quello anno Qui ebbe fine il Clero. Comparvero poi li stendardi, li Comandadori, le trombe, scudieri, giova'ni di Cancelleria vestiti di paonaccio per ordine pubblico, li Secretarli; l'illustrissimo Giambattista Padavini Cancellier Grande, il Serenissimo Doge Francesco E-rizzo, accompagnato dall' ambasciatore di Francia, dal Senato, tutto vestito di porpora, e da numero infinito di gentiluomini, i quali con pia divozione intervennero in questa solennità. Giunti alla chiesa, si contò il Te Deum; poi il Serenissimo ritornò alla chiesa di s. Marco, e si terminò la cerimonia.
Ma se le genti non più appresso là concorreano commosse da divozione, giacché il tempio di tavole fu sciolto per cedere luogo a' lavori; era pero infinito il ninnerò de'nazionali e forestieri che quivi moveva spettatore della maravigliosa opera che vi si conduceva. Mirabile era quella selva di travi, che vi si gettava e conficcava ad assicurare le fondamenta all'edificio magnifico, che ben condotto dal vi-niziano artefice Bahlassarc Longhena, non doveva dappoi nò meno aprire la più leggiera fenditura. Colui dilatava ognora più a grandiosità le idee, che il viniziano governo faceva di secondare. Perciò ne fu eretto tale un tempio, che si riguarda siccome de' più famosi che celebri l'Europa. Più volte venne intagliato e illustrato; e la sua cupola fu degna clic un illustre, francese, il signore de Raymond, ne la facesse soggetto a sua lunga Dissertazione e la reputasse, spezialmente in sua meccanica, migliore di tant'altre che pur sono cclcbratissi-me, e alcuna innalzata in tempo più vicino a noi. Cosi col valore dell'architetto fossero andati del pari gli scultori 1 giacché le piccole macchie di quello non debbono offendere a fronte delle tante bellezze che vi riKplundono. Per altro i Veneziani usarono quegli artefici, che go-
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