Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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Molli, e varii discorsi ha cagionato in (iuesta città la no- i «eticm-
bre 1701.
litia del lallo di Chiari, che si è havuta sul line della settimana decorsa, in mudo, al solito, assai dhcrso dal vero. Quelli che conservano sempre più forte l'inclinatiene ai partilo Cesareo, accrescevano in maniera eccedente il danno riportato da'Francesi, e li Ministri, et gli aitri pochi che si mostrano appassionati per le Corone, rifondevano, con affettati discorsi, la causa del male sopra li paesani del Bresciano (1), e particolarmente sopra li habitanli di Chiari, quasi che questi habbino con ioà-dislalione invilali gli Alemanni a prendere alloggio in quella terra. Seppi, che il Gran Cancelliere !' era anch' egli espresso con sentimenti consimili mal corrispondenti all'esattezza ammirabile delia pubblica neutralità (2); e vedendo che alcun altro havea preso da ciò fomento a più liberi ragionamenti, non perdei hieri la congionlura ch'ebbi di vederlo per fargli qualche aggiustalo riflesso sopra tale materia.
Il Gran Cancelliere ha ritiralo anch' esso le sue robe in ,s ll0.\?™!'
bre 1701.
luoghi sacri, et ha fatto di notte tempo confusamente passare alla custodia delle porle della città parte della mililia urbana che era stala per 1' addietro solamente dcscrilla, ma non unita, nò armata. Oltre di ciò ha con lettere circolari chiamati a
(1) Sudditi veneti
(2) « . . Le due grandi potenze che combattevano . proposero » patti d' oro ai Veneziani se volevano accostarsi ad una di loro. Ricusarono » le offerte; non seguirono l'esempio di V ittorio Amadeo. che destreggiando, » ma combattendo, uscì con onore e utilità dalla lotta. La repubblica era un » corpo rifinito dalle guerre coi Turchi; ma credette, anzi si persuase, d' a->•» ver perduto ogui potenza. Si dichiarò neutrale, e così piccole forze impiegò » per difendere il suo territorio, che i due grandi nemici noi rispettarono •j punto ». (Veileziae le sue lagune, T. I, Parte I). Del resto, anche il Viceré di Napoli, Medinaccli, ebbe a risentirsi, come il Gran Cancelliere di Milano, dei Veneziani. Francesco Savioni, Residente a Napoli, in dispaccio Iti marzo I7IJ1 seme quanto segue. « Neil'ultima udienza ... il signor V ice-» re . mi disse con qualche calore, che le presenti diretioni della Refub-» bhea Serenissima le seemarebbero di mollo la qualità gloriosa di ruttod* » della liberta della provincia »
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