Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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sarli a far approntare per quel giorno il baldachino, e lutto quel più che polesse rendersi necessario al di lui pubblico ingresso in caso che la Maestà Sua havesse voluto rimanere servita dì tal maniera. Riuscì però a' que' signori lauto più inaspettata questa notizia quanto che già alcune settimane, erano stali dal detlo S'gnor principe Governalore assicurati in contrario con altro foglio in cui dichiarava^' Eccellenza Sua, che \onendo il re per difendere questo Sialo non voleva rubare il tempo alla csccutione di sì glorioso disegno per darlo ociosa-mente ad altre funlioni, quali si riservava adempire consumalo il periodo deila campagna. Convocato ii Consiglio dei sessanta, detto la Canterella, fi stabilito di spedire immediate un messo, come seguì, ad uno di que' signori dello slesso Consiglio che s'allrovassero appresso il re, con incarico di far espo-nere a Sua Maeslà, che quanto godeva questo pubblico la con-solalione di sen.ire vicina la sospirala sua venula, altrettanto ripuliva il dispiacere di non potere nel! intervallo di pochi giorni che gb restavan prescritti, disponere il ricevimento nella forma più convenevole alla sua Reale digniìà, et al debito del proprio svisceralo htmiilissimo vassallaggio ('!!), Alla lettera, eslesa con tali sensi, restarono unili li due accennati fogli del Governatore, e Gran Cancelliere con ordine a chi fu diretta di farli vedere ai Re quando fosse occorso, troppo premendo a questi sudditi di giustificai si, e di screditare la fede a quelle male impressioni che dubitano instillate nel regio animo. Col ritorno del suddetto messo si può sperare probabilmente alcun certo lume della maniera con cui voglia la Maestà Sua essere ricevuta, giacche il riferito foglio del Gran Cancelliere non dichiara sicuro, ma conlingeiile, come di sopra ho accennato, il suo pubblico ingresso; professandosi intanto da ognuno, che l' angustia de! lempo escluda la speranza di supplire al provvedimento dei requisiti nè pur nIL» a rendere mediocremente decorosa non che magnifica la funcione, per la quale si contribuisce tuttavia dal magistrato, a cui spel-
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