Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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Pi-imo Firmala da ambe le parti la scrittura di convetilione cbe
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i70ii. si è fatta con questo castello, \a egli provvedendosi in ordine alla medesima di tutto ciò cbe gli occorre; ma come si è osservato nei primi giorni, che veniva introdotta ogni cosa senza assistenza e con qualche libertà, ha voluto il generale Chi-nescch tener In nota appresso di se, e far rivedere li carri clic vengono caricati, onde non eccedano le provvisioni il concertato. Con questa occasione diseri no dal castello alcuni soldati, e vi esce anco la genlf^nuiile, segno evidenle del pensiero, clic quei dì dentro hanno di riservar i viveri al solo maggior bisogno, riferendo peraltro alcuni, che non mancano mu-nitioni da guerra, e che rispetto ad esse possa il castello difendersi per due mesi e più. Corre tuttavia la voce, che sia per essere attaccalo quanto prima, ma il non vedere ancora gionlo d cannone, e l'esser in altro impiegale le militie, danno motivo di credere sia riservato per ultimo questo assedio, il quale facendosi poi con poca gente può essere il tratleni-menlo di lulta la invernala con poco piacere di questi sudditilì 15 Con la notitia eh'è preceduta di un solo giorno, è hieri
di708br< sera comparso in posta il principe Eugenio. Dopo essere smontalo al ducal palazzo, che si trova addobbato del tulio, accogliendo questi ministri e la Nobiltà, accorsa subito a riverirlo, è passalo a cenare nella casa del generale Chinesech, e questa mallina ha poi pranzalo in quella del Commissario Mastini. La dicbiaralioiie clic ha egli fallo di segretario di stalo e di guerra nella persona del signor Fedeli dà a credere che sia per fermarsi qui qualche tempo, col niolivo di disponere varie regole al governo della città, e riinetlere nel buon piede ogni altra cosa che cammina confusa e disordinala da che è cambialo il dominio. Non si mette più in dubbio che babbitt ora a farsi l'attacco del castello; ventisene cannoni con diversi mor-lari sono già arrivali in queste vicinanze, la tànleria è in marchia, e si attendono molte provvisioni da guerra, essendo pur comandati da quattromila guastadori nel Pavese e Lodigiano,
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