Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

Pagina (264/603)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      (264
      differentemente passerebbero a lìl dì spada. Ad ogni modo ei e' dono molli, che questo intenso silenlio del castellano è proceduto da altra causa, e sia per sciogliersi fra pocbi giorni; non è dubbio, che il presidio ridotto bora a poco più di mille duecento, mostra di haver poca volontà di sostenersi sino all' ultimo, e mi vien dello, che hoggi sia anco seguito qualche tumulto a causa che li Spagnuoli habbiauo ricusalo di far la guardia alle palizzate,
      lì 9 Sin a sabbato si è dal castellano osservato il silentio cheibbraro
      -noe ho accennato uelle precedenti a Vostra Serenità. In quel giorno ha ricercalo, con !a maniera praticata 1: altre volte, li Deputali della città; ma rispondendo il principe Eugenio, che quei del castello dovevano intendersi con esso, e non coHa città, se alcuna cosa volevano, si contentarono, dopo qualche renitenza, che fossero introdotti due ufficiali per parte dei medesimo principe. Passati questi nel castello coir ostaggio di due allri ch'enlrorono nella città, fu fatta ai medesimi una ricerca di molle provvisioni, con esprimersi, che in ogni caso laverebbero pensato a quello che ioio più competeva. Mandò il signor principe a rispondere, che come sarebbe concorso a far somministrare alla tavola del castellano quello che gli fosse occorso, cosi non poteva all'incontro sotlo i suoi occhi lasciar correre le provvisioni enlro un castello clic teneva bloccato, aggiongciido, che se si losse offesa la cillà, non ha\crebbe dato quartiere a qualunque condilione di persone ; ma di questo 11011 appagandosi il castellano, replicò, che quando non tosse provveduto di quanto ricercava (laverebbe preso le proprie misure, e fallo ciò che da Dio gli fosse stato inspirato rispondendo di più alla lettera di questo cardinale arcivescovo, scritta con la permissione del signor principe, chi! lodava il suo zelo pastorale, che haverebbe havulo allcntionc ili non far li-rare sopra i conventi che si scoprivano dal castello, ma che non assicurava che le palle uscite dal cannone non fossero per piombare, anco nell'arcivescovato. Tulio questo ha prodotto


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

Pagina (264/603)






Spagnuoli Sin Vostra Serenità Deputali Eugenio Dio