Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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posta ad altro vighetto che ha latto lanciare uella citta, poco dissimile dal primo, si è condotto il sabbaio passalo a cominciare le ostilità, tacendo fare un gran fuoco sopra la medesima con il cannone, con bombe e con palle infuocale. Sono cessate a hore ventiquattro le offese, ma ripigliate verso la mezzanotte con più di calore hanno accresciuto lo spavento, e li danni. I Todeschì si sono messi ad alzar terreno, e con una batteria di «ci pezzi di cannone clic hanno piantata alla parte destra del castello, vanno tirando colpi contro il medesimo, il quale non lascia però tutto giorno di scaricare sopra la batteria stessa, scavalcando più d'una volta il loro cannone , così agli Alemanni è sortito di rovinare il terreno di uu torrione nel castello, e disordinare l'artiglieria Poche bombe si trovano nel castello, e poche ve ne sono stale geliate, ma sono senza numero le paUe del cannone e le altre infuocate, e sebbene queste hanno ucciso poche persone, e quelle per la più parte che comminano per le strade dov'è maggiore il pericolo, ad ogni modo sì vedono mollo case mezzo rovinate, et è cerio, che quella risolutone ha impresso nella città un terrore tale, che lì cittadini per il più numero sono usciti dalla medesimo, gli altri stanno ritirati ueile case, e li boltegari, e lavoranti gridano sino alle siede nel veder mancare il Irallico e il guadagno. Se il castellano, e quei generali non s'impuntavano a praticare una di-moslratioiie cosi ostile verso la città, non pensavano senza dubbio gli Alemanni di atiaecar per bora ii castello, eoli'opinione, forse, di ridurlo alla resa per mancanza di viveri llora lavorano di notte alla gagliarda, e poco sono lontani dalla contra scarpa, mostrando di volerlo attaccare da tre porli, ma non he» accordandosi il generale Huseltì eoi generale Cliim-sech,s'allenile con impazienza da Torino il generale Tbaun (I) a cui ne sarà appoggiala la direlione, con voce, che possa, forse, in altro modo disporre l'assedio. Dai colpi del cadi Illuni, pldr» ili LidJoUii, ramoso m«-e*òi»Bf>, dio poi boa du» voi tci tìhsu, -i U»IIiii o a Um'.,ikii"h, il gran re l'Vilorico ili Prussia
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