Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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te di persone per dove l'è occorso di passare; moltissimi poi sono stati li doni che le furono latti e dal pubblico, e dai privati, e alcuni calcolano che possano ascendere a quarantamila scudi.
iu°uo ^ 'a Pr'nc'Pessa arrivata mcrcordì passato in San Pier
1708. d'Arena, trattenuta nel palazzo dell'Imperiale (1J sino al venerdì. Ha in quel giorno, con molto accompagnamento di nobiltà milanese, preso l'imbarco sopra la nave abiurante di cen-toqualii'o pezzi di cannone, ch'ivi si trovava, e si è portala a Vado a riunirsi a! rimanente della squadra, la quale poi nel sabbato si diede tutta alla vela verso Barcellona. Oltre li cinquemila huouiini che vi sono imbarcali, ha la principessa condotto seco anco la Compagnia di Guardie che serviva al principe Eugenio Governatore di Milano, mostrando in quel punto il desiderio di ha\erla, dì maniera che colli all'improvviso molli dei soldati hanno convenuto imbarcarsi senza il bisognevole. Nei luoghi del Genovesalo dov'è passala la principessa, non ha voluto lasciarsi vedere da alcuno, e facendo che più non si battesse il tamburo, nè si suonassero le trombe, si è tenuta interamente incognita, con ricusare non solo gli apparecchi, ma ancora li regali e complimenti che a nome pubblico i Deputati stavano pronti di fare. Nel palazzo punto non sono stali ammessi, clic il padrone del medesimo, il principe Doria, e qualche altro cavaliere che ha la prerogativa di esser Grande di Spagna, e queste riserve, (orse 11011 attese, sebben minacciate, hanno lasciato in qualche apprensione la repubblica che teme possano all'occorrenza valersi del pretesto per
(1) Meglio dogi' Imperiali, illustre, ricchissima, e senatoria famigliagenovese.
Q il ani» nel 1684 Genova ricusò di sottomettersi allo violenze di Lui Iti XIV, e senza isiiiarrii'ni sostenne, dal 17 al Ì8 di maggio, il bombardamento dui Francesi che vi lanciarono dodicimila trecento bombe, era doge Francesco Maria Imperiali, che recatosi fot a Parigi, ed adempiuta con mot ta dignità e nobiltà la sua missione, fu dal re udito con cortesia, e trattato con infinita oss»r\ an/.a
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