Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      ili tener pronta quantità d'incendiarie per incenerire il castello, ogni Volta clic dal incdcsiiuo l'osse mandala una sola bomba su i coperti abitati di Milane; del clic però non si dovrebbe temere attese le promesse fritte dal maresciallo Visconti eli rispettar la città, quando da quella parte non sia il rieinlo attaccato.
      Mei-cordì si diede mano all'attacco del castello di Milano, 11
      7 lire 1/33.
      anzi un qualche principio vi fu nel giorno precedente, che già crema. Villars era colà arrivato. Le prime operazioni dei Gallosardì, come furono arditamente disturbate dalla Piazza, rosi fu ordinato, che seimila huomini di cavalleria, e fanteria debbano di giorno, in giorno montar la guardia. La notte adunque dei sedici, muniti questi delle lascine et di ogni occorrente, si posero ad avanzare, ma, col beneficio della luna, scopertili gli assediati lor tesero una industriosa insidia. Piantarono essi una finta batteria, che tosto abbandonarono, onde gli aggressori stimando colpir rinimico geltavau colà a vuoto i loro colpi. Indi in luogo impensato comparivano da cento Alemanni a provocar gli aggressori medesimi i ([unii pensando di trionfar con sicurezza sopra di essi, si avventarono contro loro; ma questi, allorché li videro avanzniijnfeccro una finta rilirala per un viale coperto, e nel mentre stesso dalle mura, ove stava un più grosso corpo in aguato si fulminò tanto di fuoco, sassi, e ferri che più di mille rimasero massacrati sul campo dei loro inimici. Ad onta di tale inopinato avvenimento, sì sono gli aggressori avanzali a tiro di pistola a quelle mura medesime dalle quali furono flagellali, espressosi Villars, che voleva fare ogni sforzo per rendere conienti tre sovrani nel giorno dei tre re (1), In mezzo a tanta risoluzione, c dolio quella gran notte, vi frappose Villars nuova graziosa prova di sua vivezza, mandando ieri, a tamburo battente, un raro pesce in dono al maresciallo Visconti, con un ben giusto
      (I) Cioè per l'Epifania, detta pure, com'è ben noto, la Festa dei tre re, alludendosi ai Ire magi veuuli ad adorar Cristo bambino


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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