Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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allaccili, c sopratulto gli einincnli torrioni., dai quali 50110 disturbali i lavori degli alleati con notabile mortalità di essi, oltre i feriti, portano conseguenza tale, che le palle quali non colgono la superfìcie dei lon ioni ove stanno le batterie, sorpassano in città, per le strade della quale rimasero estinte da tre persone ordinarie, con tale spavento degli aiutanti, clic dal limore possonsi dire anch'essi assediati nei propri alloggi Come gli alleali vanno alla zappa per non perdere lanta genie, quanta ne hanno ne' giorni addietro sagrifìcata, cosi ere-desi, che sino a questa notte non piglieranno il cammino coperto, benché alli 24 nou erano lontani che pochi passi, essendo anco distratti a far li pozzi per iscoprire le mine. Persili avanzino le ballerie. e ballino in breccia non può la cillà esser esento dalle molestie, e costerà a'Gallosardi del travaglio, e del sangue quella Piazza che continua a vigorosamente difendersi, con tutto che non pochi abbia dei cannoni smontali dagl'inimici. Il duca di Savoia el il Viilars vanno quasi lutti li giorni alla visita delle operazioni, e delle Irince-re, il primo animando le genti che travagliano, con prometter e somministrar loro danari in dono, e suggerendo a tutti di testare nelle trinccre e risparmiarsi. Intanto gli assediali sono indefessi a sturbare gli avanzamenti degli aggressori, e dopo l'avvisala sortita ne fecero altra smontando con ammirabile accortezza e valore gran parie delle opere degli alleati, e ciò di nolle tempo colla fascina in ispalla, fingendosi così del loro partito, e giunsero persino a sorprendere gl'inimici dalla parte del mercato vecchio dove allestivano altra balleria di sei pez/,i, e postili in fuga, asportarono loro le zappe, i badili e le armi clic con una brava ritirata condussero in castello.
Com'cbbi l'onore di rassegnare alla Serenità Vostra fu so dkcm
° tifi 1733.
!a notte del 20 corrente, che li Gallosardi giunsero ad allog- , eivma. giarsi nella strada coperta, 11011 ostante il gran fuoco che ful-niiiiava il castello, per cui gli aggressori perdettero del sangue. e delle vile, pili di quello vogliono confessare. Questi, laVoi.. IV. m
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