Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      la Sovrana Sua Autorità. Dopo avere S. Mi limitato il castigo meritato da detta Dama col suo colpevole contegno, nel tempo, che i nemici invasero questo Stalo, alla sola soddisfazione di volerla ritornata alta dovuta obbedienza, da cui si era sottratta passando in paesi stranieri il giorno medesimo in cui il nemico fu espulso da questa capitale, ben lontana dal riconoscere la grazia segnalata fattale dalla Maestà Sua, si è anzi servita dei mezzi a tal fine somministratile da questo Governo per mantenersi nella sua contumacia.
      Quindi non convenendo nè alla dignità, nè al servigio della Maestà Sua che più possa ricavare da questi Stati li mezzi di sostenersi in tale disubbedienza, fu per ordine Supremo convertito in effettiva confisca il sequestro prima apposto ai di lei beni, e sì vuole anche assolutamente vietata a questi sudditi ogni corrispondenza colla succen-nata Contessa, e molto più ogni assistenza, così meritando la di lei contumacia, con cui ha in tanti modi tiralo sopra di se la Reale indignazione, facendo altresì col!' irregolare sua condotta un torto assai manifesto alla illustre, e fedele famiglia, in cui fu maritala.
      Inerendo pertanto Noi alli precisi Sovrani ordini di Sua Maestà, contenuti ne'suoi Reali dispacci dei 15 gennaio, e 21 febbraio scorsi, comandiamo a qualunque persona di qualsivoglia slato, e condizione, ancorché attinente alla mentovata contessa in qualunque grado di parentela, ninna eccettuata, che sotto pena dell' immediato bando da tutti li Stati di Sua Maestà, non ardisca di tenere con detta contessa donna Clelia Grilli Borromea alcuna corrispondenza, diretta o indiretta, e molto meno prestarle, o farle prestare v eruna assistenza, aiuto, o favore, nè in contante, uè in altro modo; dichiarando Noi, che faremo procedere allo scoprimento dei trasgressori, se ve ne saranno, per via lanche di segrete informazioni, e senza formalità di processo, con i mezzi economici e privilegiati, avuto riguardo alla sola verità del fatto, come conviene alla materia di Slato, volendosi da chi che sia la piti esatta osservanza di questo decreto emanalo per motivi superiori noti a Sua Maestà, e di espresso suo ordine.
      Comandiamo pertanto sì al Capitano di Giustizia, che ad ogni altro Giusdicente di questo Dominio d'invigilare colla dovuta esattezza alla esecuzione di quanto resta sopra prescritti», poiché ognuno di essi


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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