Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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meditava, traseelse perciò quello per ogni parte memorabile, e grande dell'Epifania detto Pasqua dei Re. E riflettendo l'Eccellenza Sua che, e per la brevità del tempo, c per il duolo dell' estinto monarca, e per il rigore della prammatica del lusso che proibisce le pompe, non sarebbe stato possibile, nè convenevole permettere, ed ordinare alla Nobiltà di vestire in tale occasione a capriccio, secondo i generosi dettami della medesima, perciò Sua Eccellenza partecipò tai motivi e determinazioni a> signori Eletti che formano il Magistrato della città, et al Sindi-co della cavalcata che dovea farsi, prescrivendo loro 11 vestir di nero, con goliglia (1), lasciando la libertà del lusso nelle sole maniche, e gala di gioie, nel predetto giorno. Toccò la dignità di Sindico in tal occasione al duca di Carinara Mormile, Nobile della Piazza di Porta Nuova, fratello carnale del famoso colonnello don Cesare Mormile che gloriosamente morì in Transilvania, militando contro i Turchi col rinomato Veterani Egli questo Sindico rappresenta i! Capo di tutto il baronaggio del regno, essendo tale onore il maggiore che possa conferirsi a cavaliere napoletano, ricevendo egli nel giorno dì una tal funzione il titolo di Eccellenza da tutta la Nobiltà indifferentemente, a cui non dà la mano, nè meno nella propria carrozza, e cavalca del pari a sinistra del signor Yicere. Or, con tutta 1' estrema brevità di sì pochi giorni, e della prescrizione accennata nel lusso, si fece un sommo onore il detto Sindieo, così nel suo vestire, come nella vaga e ricca bardatura, e criniera del suo cavallo, ne' gentiluomini, paggi, staffieri, carrozze, e sedia da mano, in conformità del permessogli da Sua Eccellenza. Essendo adunque tutto il bisognevole approntato, e di sposto, giovedì sei del corrente gennaio, principio d' anno, e di secolo fortunatissimo, circa 1' ora del vespro si portarono i Titolati, e cavalieri in carrozza alla casa del preaccennato Sindico, da esso convitativi, ov' erano i cavalli di ciascheduno di essi, sopra cui poscia tutti montarono, cavalcando nel mezzo di don Vespasiano (li Eigoro, pure nobile di Porta Nuova, e di don Tommaso di Guevara, Nobile della piazz.i di Nido, lo stesso Sindico, accompagnandolo alla Real chiesa di san Lorenzo, ove si unisce il Magistrato della città. Quivi scese di
(1) Meglio goletta, estremila della camicia che cuopre il collo
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