Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      «ioni vive, ed afiettuosissiuie fattesi in questa magnifica funzione da tutto il tedelissimo popolo napolitano, e nel passaggio di detta Cavalcata, e per le tre sere continue in cui Sua Eccellenza ordinò luminarie festive ( depostosi anche per tre giorni il duolo ) ; poscia che, tacendo il di più della sua finezza, tutte le strade ricoperte si vedeano di preziosi addobbi, le officine e le botteghe dei mercatanti sembravano tante spalancate miniere di ricchissimi tesori, e ne "serici drappi, e ne' broccati e tele d' oro, e nei monti di massicci argenti in cento e mille forme vagamente con capricciose invenzioni congegnati, pendendo da per tutto, e ne" lati delle strade, e nelle medesime botteghe la riverita effigie del nuove monarca, con mille, e mille accesi lumi ossequiata, struggendosi, al pari di queste cere, per tenero affetto di giubilante amore i cuori di si lido popolo. Nè debbe tacersi la preziosa, e gratissima vista che recava all' occhio più d'un simulacro del nostro re da perita mano composto di gemme, in tanto numero e così preziose, che gli astanti formavano di loro stessi tante altre statue immobiliti (sic) per lo stupore che cagionava così ricca costrut-tura. Non poco di tutti questi contra segni di fido amore si compiacque Sua Eccellenza, quale, nell' atto di spargere le dette nuove monete con benignità ben degna della sua grandezza, consolava le richieste delle persone d' ogni sesso, che Io ne facevano istanza, confondendo tutti, tra i Viva del nuovo monarca, le benedizioni a chi si degnamente ne sostiene le veci. Replicando altresì tali applausi il po-pol tutto nelle sere, che il signor Vicere, accompagnato in carrozza dalla signora Viceregina, con un pieno seguito di Nobiltà e civili persone, passeggiò la città con sommo suo diletto, rallegrata questa solennità in ognuna delle medesime sere dalla scarica del cannone, e vaghissimi fuochi degli accennati castelli, tutti illuminati, e le galee, quali, con non più veduta vaghezza, sembravano incendiate tra mille giolive capricciose fiamme, meditando intanto il magnifico genio di Sua Uccelli n/.a di l'are in appresso rose maggiori.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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