Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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di questa particolarità non Iia\eva nolitia, prese non ostante l'assunto il segretario di parlarne al re per dirgli poi il susseguente g'orno il risultalo; et fu che sarei stato admesso da Sua Maestà, ma che conveniva d'appuntare il giorno, etl'ho-ra col duca di Medina Sidonia maggiordomo, del quale fu richiesto il dello mio domestico, s'io tenevo carattere; et ha-vendogli detto, ch'ero honoralo di quello di llesìdeule della Serenissima repubblica in questo regno appresso il signor Vicere, s'incaricò di dargli quella sera medesima la risposta; et mi fu accordata l'audienza per la giornata di sabbaio passato, verso le bore quindici, havendo però appuntalo prima col mastro di camera regio, eh' è uu Francese, che sarei stalo ricevuto, e trattato con le formalità stesse che furono praticate col Nuntio pontifìcio. Mi portai dunque la mattina de! sabbato al regio palazzo, con numeroso seguito di natìonali, e dì altre persone, et con il corteggio di sopra quaranta carrozze, unite da questo console Piatti (I), attentissimo a lutto ciò che rilevare possa la propria devotione e fede verso il naturale suo principe, ricevuto alla porta della sala dal mastro di cerimonie, con lunga spalliera di Svizzeri, et condotto in una anticamera, dove fui trattenuto per lo spatio di mezzo quarto d'ora incirca, io solo colle persone di mio accompagnamento, et di là introdotto nella slauza contigua alla presenza Reale. Stava il monarca assiso sopra un ricco trono, et coperto; et avendo io fallo li tre soliti inchini, avvicinatomi a! Irono medesimo, stando iu piedi, el scoperto dissi; che la Serenissima repubblica, di Veneiia, quale vanta da secoli un' antica, el constante alleanza colla Cattolica Corona, et professa la stima, el osservanza più affettuosa, e distinta alla sacra Reale persona di Sua Maestà, mi liaveva habililalo co suoi comandi al grande honore di portare alia Maeslà Sua questi sinceri suoi sentimenti, et significarle insieme il conlento ben particolare dell'Eccellentissimo Senato per l'arrivo felice di Sua Maestà (!) Francesco, Console veneto a Napoli.
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