Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      chiusa dentro un memoriale, è stata presentata alle mani stesse del regnante tra la folia di quantità grande di suppliche e-sibite alla Maestà Sua. Riuscitomi, dopo molte diligenze, di havere in questo punto una copia della Protesta in stampa, l'humilio qui ingionta all'Eccellentissimo Senato.
      Protesta stipulata, per mano di pubblico notavo in questa città di Napoli, sccretamente da un gran numero di nobili, ceto civile, el fedelissimo popolo delle bitta et regno di Napoli, et fatta stampare per universale cognitione.
      Corre vociyche d Serenissimo signor duca di Angiò,'Mie si trova in questa città di Napoli sia per voler esigere il giuramento di fedeltà come se egli ne fosse il legittimo re. E perchè ciò contro i privilegii, e coristitutioni del regno le quali vietano, che non si deliba da chi si sia prestare tal giuramento, se prima non precede l'investitura della Santa Sede, e non si chiamino ti Parlamenti generali di tutto il regno, et e pure prohibito dalle Bolle dei Sommi pontefici, che non si possa da alcuno, sotto pena di scomunica, riconoscere per re dì Napoli se non chi ha ottenuta prima la investitura, il che non è successo, nè succederà mai nella persona del suddetto Serenissimo signor duca di Angiò, al quale di ragione non appartiene; considerando noi, di ogni celo di persone, che dalla prepotenza potressimo essere a-stretti a fare questo passo contro la giustitia, contro le leggi della 110 stra patria, e contro la nostra conscienza, ci siamo risoluti dì fare la presente dichiaratione in ogni miglior modo, e forma, volendo, che questa sia la più solenne che possa praticarsi, colla quale protestiamo a'nostri cittadini, al Sommo pontefice Clemente XI, a tutto il mondo, et a Dio, elle se questo seguirà sarà per pura tiranna necessità, et per salvare la vita, et che qual si sia giuramento, come qualunque dimoi stratione di Cavalcato, et di donativi, 0 altri atti che significassero consenso alla riconoscenza del (letto Serenissimo signor duca di Angiò, perchè surretti, et violenli. non prodotti dalla volontà, ma estorti dal-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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