Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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quiete della patria e del regno. In tali precisi termini formo la prcdetla Giunta generale il suo voto, con cui palesando la propria inclinalioue a temperamenti, il suddetto signor cardinale intraprese d'instillare nell'animo del signor \icore considera-tioui opportune per ridurre la di lui prudenza a più pacifici consigli, e temprare nello stesso tempo l'ardore eccedente dei Nobili. Mossa la Eminenza Sua dalli stimoli naturali della propria maturità, e plausibile zelo più ancora, che dalle insinua-lioni del Sindico suo fratello, piacque al Signor Dio, che le interposizioni e le pratiche del cardinale sortissero il line desiderato, mentre il Yicere, dopo haver tenuto in qualche esitanza le proprie risolulioui, fece, Analmente, prevalere al rigore la soavità, 0.1'indulgenza al risentimento, promettendo, che non sarebbe la città molestata dalli castelli, e che in essa non havrebbe acconsentito alle mililie regie lo sparo pur d'un lucile. Benché però dovrebbe sperarsi assicurala alla città di tal modo la calma, tutta volta predominando nell'universale il timore, e la diffidenza, continuano molti dei Nobili, e benestanti ad allontanarsi, riducendosi colle robe alla costiera di Sorien-to_, el in altri luoghi adiacenti Intanto l'esercito Cesareo approntando non meno della superiorità delle proprie forze, che del lavore dei popoli (1), si ò già reso padrone di Capila, il di cui acquisto non gli costò più che la perdita di tre ufficiali, e di pochi gregarii soldati, uccisi dal cannone di quel castello. Slava la città custodita da quattrocento ceroide, e da circa settecento cavalli, e presidialo il castello da duecento huomini di truppe regolate; ben provvedute di artiglieria, ma scarsamente di muuitìoni da guerra. Staccatasi dal campo di Ciano una grossa parlila di usseri, scorse sino a vista di quella citta, da cui uscita la cavalleria regia ad incontrarli si allonlanaro-
(1) Parole queste ultime più esplicite (li quelle: il Viceré. Asculona, scarso di proprie forze, concilo i regiuioli, che trovò, per avversione alta guerra e per tendenza alte novità di governo, schivi all'invito, usale dal Collctta nel labro l, della sua Storia de/ reame di Napoli.
vol. iv m
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