Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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gnor Vicere. Il quale alla notilia ch'ebbe dell'arrivo dei Cesarei in Aversa, el al vedere già determinala la cilla nel sentimento dì noti prendere le armi contro li medesimi, s'imbarcò sopra una delle galere del duca di Tursi, colle quali la slessa sera del sei usci da questa darsena alla volta di Gaela, con-duceiido seco molle tarlane riempite di attrezzi marinimi, e militari, dei quali spogliò intieramente questo arsenale. Volle pure che lo seguisse il lamoso corsaro Pepe Fumo, napolitano, colla sua galeotta armata in corso, il quale si vide il giorno dopo rientrare in queslo canale di conserva con due delle suddette tarlane, cariche l'una dì bombe e granale, 1 altra di una colubrina di estraordinaria grandezza, e di due delle più sontuose carrozze del prenominalo signor Vicere, che presentò in dono (!!!) al signor coute di Marlìniz, da cui riportò espressioni di gradimento, e speranze di ricompensa.
Continua il signor conte Martiniz a sostenere nell'esercì- m n lio della propria autorità una privata figura, dicendosi, che 1707. per assumerlo io lorma solenne attenda di vedere colla ridu-tione dei castelli maggiormente assicurato l'acquisto della città, il quale intanto reslò festeggiato per tre sere con universali illumìnationi. Alla prima chiamala si restituirono in cillà li duchi di Malalona, di Laurenzano, e di Bisaccia, come pure il principe di Coloinbrano, el altri cavalieri di prima sfera, che tulli s'erano ridotti coìle famiglie alla costa di Soriento. Due giorni prima, che il passato Vicere si allontanasse da Napoli commise al principe di Castiglione, generale della cavalleria, di passare in Puglia con li mille cavalli che seco teneva ( li quali, per esser creditori di molte paghe, e poco inclinati al servigio, comunemente si giudica che siansi nella maggior parte sbandali ) ond'esso generalo si sottraesse al pericolo della vicina sopravvenienza degl'Imperiali, e nello stesso tempo trovar potesse facile la sussistenza in quell'ubertoso paese Fu puntuale ncH'inlraprenderc, ma non fortunato «eli adempire tale incombenza, menile giunto in vicinanza di Avellino
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