Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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vista, si è restituito ai regio palazzo, con haver sparso tra ia folla del volgo til valore di quattromila scudi in minute monete di nuovo impronto. Di tal modo hebhc termine la fun tionej la quale si accompagnò da ogni ordine di persone con segni profusi di giubilo, e con piene dimostraticni di vero ossequio, solennizzata anco maggiormente con insoliti musicali concerti, e fuochi di g;oia, oltre le consuete universali il-luminatiom, che per tre sere furono continuate. — il Vesuvio, distante di qua sette miglia, vomitò nella corrente settimana così folli nembi di vivo fuoco, che da molti anni non furono veduti maggiori; e la scorsa notte, uscite con molto empito dallo stesso monte le ceneri, vennero a cadere in gran copia sopra questa ciltà. Continuo tulio hoggi si strana pioggia la quale siccome nel principio giunse solamente a rendere l'osca l'aria ini modo che rimase impedito il chiaro del giorno, cosi nel progresso crebbe a tal segno la sua densità che si vide convertila ia luce del meriggio in caligini della piu oscura notte. Anzi, mentre scrivo, resto avvisato, che vacìino entrando m quesia città, colmi di terrore e confusione, gli habilantì di Ollaiano, di T'arma, di Saruo e d'altri villaggi più verso il monte, rimasti non solo ricoperti di cenere, ma ancora nola-biinieule offesi da grandine d; sassi scagliali dalla voragine. Questo caso, che risveglia le funeste memorie dello scorso secolo, quando molte terre del regno rimasero dal fuoco, e dalle ceneri del detto monte miserabilmente arse, e sepolte (1), ha mosso la pietà del signor cardinale arcivescovo ad eccitare
(1) Nel 16ól,avvenne questa tredicesima eruzione del Vesuvio (la prima fu net 7U imperando Tilò) e riuscì una dell» più tremende; Napoli, e le vicine città credettero prossima la loro distruzione Imperciocché, preceduta da grandi scotimenti di terra, dal prosciugamento dei pezzi, da una colonna immensa di fumo denso e nero, da lampi vivissimi, da globi di fuoco lanciati a distanze grandissimo, e dall'apertura della montagna dal lato di san Giovami! n Tettuccio, la lava in sette rivoli, e col furore di un torrente, bruciò vigneti, giardini e cittì». distruggendo l'orlici, e Resina. e facendo circa die cimila vittimeVol IV 00
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Vesuvio Ollaiano Saruo Vesuvio Tilò Napoli Imperciocché Giovami Tettuccio Resina
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