Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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in vista a quel principe la presente infelice costituzione del regno, et insieme l'impotenza di reggere a uitovi pesi, s ingiio Dopo essere stata per qualche tempo, come sopita, si risvegliò ne'passati giorni più strepitosa che mai una differenza insorta tra questa città, e la Curia archiepiscopale a motivo di certo processo contro un secolare detenuto per materia del Santo Officio ; professando la prima, che sia stato dalla seconda inchoalo con formalità relativa all'uso della Inquisitone di Spagna, e perciò contraria alli privilegii del regno, quali vengono della città medesima guardati colla maggiore gelosia, e sostenendosi all' incontro dplla seconda per ragionevole, e solilo l'uso dello stile praticato in quella occasione. Furono perciò convocati li cinque Seggi che compongono il corpo della città da cui, dopo lungo dibattimento, fu concluso, e commesso agli Eletti di essa il ricorrere al signor Viccre per lo slratto dei ministri della euria, ma l'Eminenza Sua, senza ;ispondere ad essi Eletti in termini di condescendenza, nè di ripulsa, prese lenipo a determinarsi sopra la istanza per lasciar luogo (com'è opinione dei più savii) allo studio di un amichevole componimento, luglio Ma il foglio che unisco allo presenti rivcreiilissime, scritto dal prìncipe ni signor Vicere, non poteva giungere più opportuno per dileguare le ombre, e togliere lo gelosie qui concepite, sopra la materia del Santo Ufficio, dall'universale della città. Sospettava egli, che la eorlo di Barcellona, o di secreto conceilo con quella di Roma, o almeno con un tacito assenso, fosse per aJinettero in questo regno l'uso della Inquisilione di Spagna, lauto rcforinidala, et abbonita dai popoli. E perciò la città resta bora assiemala con pieno impegno
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