Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      \ ululo in questa prima occasione parlicolarizzarsi il signor cardinale arcivescovo Spinelli, il quale, vestito di lungo, si diede con molta impazienza la sollecitudine di Tarsigli all' incontro in una barca, che si avanzò sino alla punta di Posilip-po, el accostatosi ai bordo, sali sopra il bastimento, dove praticò, per altro con aggradimento del principe a cui piacciono questi contrasegni di positiva rassegnazione, tutte quelle più abbondanti, e rispettose convenienze che avrebbe potuto esigere da iiil semplice vassallo, eicìie lauto più venivano di rimarcarsi per il differente contagilo col quale in passato aveva sostentila ia medesima dignità il defunto cardinale Pigualelli. In una competente distanza pertanto ancoratosi il vascello, scese l'Infante, accompagnato da Sua Eminenza, e servilo insieme da'soliti suoi cortigiani, in una feluca riccamente guar nata, ed avvicinatosi alla darsena mise piede a terra sopra l'indicato pontile, eh' era tulio addobbato con preziose tappezzerie, e con una copiosa illuminazione. Da di là s'introdusse, per la scala scoperta, al suo appartamento, dove stava preparalo il baldacchino essendosi compiaciuto allora di ammettere per breve spatio di tempo, ciascheduno di questi nobili ai bacio della mano; dopo di che si ritirò colli suoi Ministri nel gabinetlo per dare in quella notlc sollecita spedizione a più corrieri per le Corti. La giornata susseguente poi fu destinala al cerimoniale di chiesa, dove, coli' intervento del principe, il cardinale canto il Tedeuin, sotto la replicala salva del canno ne ili questi castelli, che pure nel giorno precedente avevano praticalo il medesimo, nel punto stesso che seguì lo sbarco, el in gralia di questa comparsa furono accesi per tre sere li lumi, essendo slata 1' ultima quella di giovedì. Nel sabbaio di sera s'incominciò ad osservare finalmente con aggiustata di-sposìtiune la serie di lulle li; imprese state falle dalle armi spaglinole sopra la macchina coslrulla avanti la gran piazza di palazzo, dove ardevano più migliaia di lumi, che col loro immenso splendore faceano distinguere ogni più minuta alio-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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