Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      provviso, e gagliardo colpo di vento. Comunque sia, la numerosa Nobiltà che si trovava in casa del principe di Paterno al pubblico ricevimento per il parlo di una figlia del marchese della Sambuca, presa confusamente la fuga, si fece condurre immediatamente in luoghi spaziosi, ed aperti, ove li più limi-di se ne stettero tutta la notte entro le proprie carrozze, Si è riputato ili pari tempo conveniente dì disponerc guardie, e milizie per tulli lì quartieri della cillà, onde impedire li possibili tumultuosi moli della plebe nel caso, che si fosse accorta della emergenza, cosa che fortunatamente non accadde, se non in piccolissima parte di essa ; ed ora si rimane in somma as-pettazioue dell'ordinario prossimo di Calabria, pretendendo li più sensati, che la suddetta scossa abbia, forse, potuto derivare per consenso di nuovi disastri in quella provincia.
      Pur troppo si sono avverati li disastri che 3e la scossa 8Ja,sr;jle qui sentila la sera dei ventotto decorso, già si apprendevano nelle Calabrie, ove la violenza del terremoto terminò infatti Ji rovinare il lungo tratto di paese soggetto, e spe" almcnle la città di Catanzaro; e da di là progredendo sin a quella di Cosenza venne di recare nel tempo stesso alla medesima, ed ai varii luoghi inlermedii considerabili danni, e lesioni nella maggior parte delle fabbriche, senza però mortalità di abitanti che, stante il da prima concepito spavento, si trovavano in aperta campagna. In conseguenza di una lanto insistente calamità che ha desolale due intere provincie, e presso che impoveriti moltissimi Feudatarii, và crescendo ogni dì più l'amarezza, ed il turbamento degli animi, e si rendono maggiormente gravi e difficili le cure del Governo per apportarvi il possibile pparo. Ad onta di questo però, non senza mormorazioni, si rileva, che alle offerte rispettivamente prodotte al Sovrano cosi da monsignor arcivescovo, per pubblicare una generosa colletta a sollievo dei danneggiati territori!, come dai Deputali della città di Napoli, per disponer, una volta lanto, all'oggetto medesimo la somma di ducali ventiquattro mi-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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