Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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interni et esterni affari della monarchia. La tristezza, e melanconia dalla quale è occupato lo spirito incomincia di già a generare effetti osservabilissimi su 1' individuo Persiste la Maestà Sua a vivere senza alimentarsi, che in picciolissima quantità, e quasi per forza ; nega dì riposarsi nel letto; sì occupa contìnuamente dì passeggiare per la stanza, e ricusa con fermezza di accogliere i consigli dei medici, 1 quali non cessano di pionosticargli un fine infelicissimo qualora persista a vivere nel modo suespresso. Due accidenti provenienti da debolezza e un accesso di febbre, che, per gran fortuna non ebbe che un solo periodo, mìsero in somma costernazione tutti quelli che rappresentano, e che hanno impiego nella Corte Per impedire i tristi effetti che ne possono derivare alla sua real persona si è cercato di mettergli al fianco un soggetto di conosciuta abilità, il quale coperto del carattere di Curato della Corte potesse insinuargli quei principj, che possono meglio contribuire alla sua guarigione. La Maestà Sua non ebbe difficoltà di vederlo, ma vane riuscirono le sue sollecitudini per tutto il resto. Nel giorno 19 essendosi raccolti in Villaviciosa tutti i soggetti più qualificati della Corte, e i ministri di Stato per solennizzare gli anni della regina vedova, si fece una specie di congresso. in cui si esaminarono i modi che potrebbero essere i più validi per inspirare nel re uno studio più conveniente per maneggiare la propria salute, rappresentandogli la tristezza di tutto il Regno, e I' estrema afflizione loro per la sua presente situazione. Fu trovato buono il pensiere, ma di tutte le persone che componevano questo consesso non si trovò, chi credesse di avere una veste e un titolo competente per sostener una simile figura, e tutti se ne scusarono con varii pretesti Non potendosi effettuare questa prima idea, stabilirono d' accordo di portare le loro preghiere all' Infante D, Luigi, a cui sì produssero unitamente, e spiegarono I' oggetto della loro comparsa , ma dopo di aver accolti Sua Altezza Reale ì loro voti con segni di grande afflizione, di tenerezza, e di aggradimento per il loro fedele impegno, si scuso dal caricarsi di uff simile ufficio, come contrario a quei principj di rispetto, con cui riguardava la persona del re suo fratello, et a quella moderazione con la quale era vissuto, e viveva alla Corte. Inutili così essendo riusciti tu»' i tentativi, che si supponevano
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