Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
ÒSOi più efficaci, nè potendosi rinvenire mezzi opportuni su io spirito dei monarca, tutti si rivolgono a compiangere la presente disgrazia, ed a prevederne una maggiore, quando non succedi una violenta, presta, e costante mutazione di genio, e di costume
Madrid li 10 aprile 1759
Giovedì fu improvvisamente chiamato un estraordinario consulto di medici in Villaviciosa. Oltre alli quattro che risiedono presso il re, ve ne andarono pure due di antica servitù, e che per benemerenza dei passati servigi sono fra i giubilati,
Si seppe, che il giudicio di questi due ultimi fu meno vivace, e più lusinghiero dei passati, e il ragionamento loro valse a condurre nel proprio avviso tre dei sopra indicati. Passando quindi a ragionare su la qualità dei riniedj, questi cinque proposero e sostennero li brodi di vipera ; al che si oppose il sesto, pronosticando, che questo rimedio avrebbe fra brevi giorni terminata la vita del re. Con tutto eie vinse (come per l'ordinario succede) il maggior numero, ma 1' ultimo per questo non si cangiò di opinione. Vostre Eccellenze ponilo bene immaginarsi (pianti furono i discorsi, e con quanta diligenza da tutti si osservassero gli effetti di questo nuovo consiglio, ma ciò che successe, deluse 1' universale aspettazione, mentre ii re ricusò di prendere il rimedio, e diede anzi segni di una non insolita, ma sempre nociva e significante fermezza. Si crede però, che sinnsi valsi ili qualche espediente per occultare la medesima, ira se ciò fosse vero, ella non avrebbe certamente prodotto alcun beneficio, qualora si osserva, che il re ha sopportata un' inquietudine supcriore ai giorni passati ; molta debolezza, e che la febbre si mantiene nella sua medesima forza. Era mezzo a tanta oscurità di consigli, di metodi, e di rapporti, io non manco di raccogliere e riferire all' Eccellentissimo Senato tutto ciò, che mi riviene per la voce delle persone più accreditate, e che sovente si trasferiscono a Villaviciosa, e parlano con i medici e con f Infante, che non si parte mai da quel luogo, benché da moltissime settimane il re gli neghi con varj pretesti I' ingresso nella sua stanza
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