Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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d' imporre sopra i beni e sudditi ecclesiastici le taglie comuni, e convertire in moneta i preziosi metalli che soperchiavano al cullo ili nostra santa ed umile religione. Mosso da tante voci ed argomenti, Carlo mandò a Roma suo legalo monsignor Galliani, uomo di nobile ingegno e libero quanto i tempi comportarono, il quale esponesse al pontefice le richieste o pretensioni del re. Nominare a' vescovadi e benefizi ile' suoi regni. dare anch' egli, come i ro potenti della cristianità, esclusione di un nome nel conclave; ridurre a minor numero i conventi di frati e monache ; imporre alcuno impedimento agli acquisti, ed alcuna libertà a' boni chiamati delle manimorte ; cessasse la giurisdizione de Nunzi, il tribunale della nunziatura si cluu-desse-
ìl papa dubbioso ed addolorato delle dimando, chiamò congregazione di cardinali, che tutte le rigettò come contrarie alle antiche ragioni della Santa Sede 17 ambasciatore non chetò ma crescendo in pretensioni chiese 1 adempimento del Decreto di Onorio II a prò di Ruggiero, però che da Ruggero discendeva Carlo, e da Onorio Clemente, Rammentò altre concessioni di antichi pontefici ed antichi re dello Sicilie : mentre al bel dire del Galliani assistevano la potenza de' Borboni, la fortuna di Carlo, la decrepitezza di Clemente e 'I desiderio di giovare al suo nipote Corsini eli' era in corte di Napoli, vago di andare viceré nella Sicilia, e forse pieno di più alte speranze Per i quali rispetti promise la investitura dei conquistati regni al re Carlo, e concesso la beretta cardinalizia all' Infante di Spagna don Luigi. . .
Scordate col passar del tempo le scambievoli blandizie della concordia, Carlo, dicendo che i trattali od usi antichi non più convenivano al suo popolo, propose al papa novello concordato ; e Clemente il concedeva, quando, lui morto nel 1739, successe al pontificalo Benedetto XIV, cardinale Lambcrtini Si sospesero le pratiche ; ed alla fino per dimando ripotute dì Carlo il papa nominò suo legato il cardinale Gonzaga ; il re, il cardinale Àcquaviva e lo stesso monsignor Galliani arcivescovo di Tessalonica, i quali, convenuti il 2 di giugno 1741, formarono i patti del concordato, ohe poco appresso ratificati dai duo principi, divennero leggi e regolo di stato e ili coscienza. Il
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