Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      ina per trattati o per leggi tolse gli impedimenti alla civiltà, e poi per opere agevolò il sentiero a novelli progressiPer trarre giovamento da' patti del concordalo su le immunità reali, bisognava conoscere appunto i possessi della Chiesa, e similmente de' feudi, delle comunità, de' pii luoghi laicali, delle pubbliche fondazioni. La statistica, oggi si chiara, era ignota in que' tempi \ ma una specie di lei (che necessariamente sorge, benché informe, nei principi! di ogni civiltà! si offre alla mente de reggitori tostochè vogliono governare un popolo non più coi modi della prepotente ignoranza, cioè segreto ed arbitrio, ma con le regole della giustizia e la coscienza di ben operare.
      Tal era 1' annuo del re Carlo e del suo ministro i benefizi del loro governo, poiché mancavano la scienza e le dottrine, nascevano da istinto e da amore j siccome i mali dagli errori del tempo e dalla strettezza del loro intendimento. Era Carlo ignorante, poco meno il Tanucci, entrambo, insufficienti ad anticipare la futura civiltà, coltivavano la presente e ne spandevano i doni e le regole Oggi tal re, lai ministro posti a governare nazioni, le farebbero grandi o felici. E però che la scienza amministrativa di allora era il catasto, essi 1 ordinarono, introducendovi molte parti ili statistica universale.
      Posando li opera sn le volontarie rive'azioni, i semplU i, gli onesti palesavano il vero ; gli scaltri mentivano : fu mirabile sincerità nei migliori dello stato e negli ultimi del popolo ; come le discordanze e le menzogne ne' curiali, ne' cherici, nei baroni I privilegi di alcune città mantenuti per gli editti di Filippo Y e dello stesso Carlo ; le terre feudali soggette alle proprie leggi ; alcune immunità della chiesa riconosciute nel concordato impedivano la celerità del lavoro ; ma essendo salda e continua I' opera del governo, il catasto fu compiuto, e comunque imperfetto triplicò la entrata pubblica, diede alcun ristoro alla classe più misera de' cittadini ; molte passate fraudi rivelò, molte per lo avvenire impedì. E più sarebbe stato il benefizio, se il Tanucci o C irio intendevano le regole della finanza ; fu mantenuto il testatico, la sola vita era cagion di tributo, si tolleravano gravezze alle spese ed all' entrate, molte rendite di doppio aspetto doppiamente pagavano al Fisco, molto altre sfuggivano alle imposte, pagavano le ani


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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