Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

Pagina (592/603)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      592
      ini sepolta, fu tre volle doppia dell' apparente, il re ne prese tedio ; non vi era strada rotabile elle menasse a quel luogo, ed il pensiero di aprirla fu trasandato ; lo stesso palagio restò incompiuto. A chi lo vede dalla città pare monumento antico, però che le fabbriche interrotte rendono aspetti di rovine. Venne poi tempo che 1' incompiuto edilizio piacque ad altri re.
      E volle Carlo che si ergesse un teatro, avendone allora la città pochi e sconcii ; e, per aggiungere alla magnificenza la maraviglia, comandò che fosse il più ampio teatro di Europa, fabbricato nel minor tempo possibile ali arte Avutone il disegno dal Medrano, diede carico della esecuzione ad un tal Angelo Carasale, nato di plebe, alzato in faina p?r ingegno di architettura e per opere ardite e stupende. Egli scelse il luogo presso alla reggia, abbattè molte case, aggiunse vasto terreno, acciò, aperto il palco scenico, si vedessero in distanza le maravigliose rappresensentazionì di battaglie, cocchi e cavalli. Cominciò I opera nel marzo, finì nelP ottobre del 1737; e il dì 4 di novembre, giorno del nome di Carlo, fu data la prima scenica rappresentanza.
      L' interno del teatro era coperto di cristalli a specchio, e gì' in-(ìniti lumi ripercossi rendevano tanta luce quanta la favola ne finge dell Olimpo. Un palco vasto ed ornatissimo era per la casa regia^il re, entrando nella sala, maravigliando I opera grande e bellissima, battè le mani ali architetto, mentre plausi del popolo onoravano il re, cagione prima di quella magnificenza.
      In mnzzo all' universale allegrezza il re fece chiamare il Carasale, e pubblicamente lodandolo dell' opera, gli appoggiò In mano su la spalla coni ; segno di protezione e dì benevolenza; c quegli, non per natura modesto m i riverente, con gli aiti e con le parole rendeva grazie alie grazie, del re. Dopo le quali cose il re disse che le mura del teatro toccando alle mura della reggia sarebbe stato maggior comodo della regal famiglia passare dall' uno ali altro edilizio per cammino interno. L'architetto abbassò gli ocelli ; e Carlo soggiungendo « ci penseremo » lo accommiatò. Finita l i rappresentanza, il re su I'esci-rc dal palco trovo il Carasale che lo pregava di rendersi alla reg-jtia per l'interno passaggio daini brinato In tre ore, abbattendo


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

Pagina (592/603)






Carlo Europa Avutone Medrano Angelo Carasale Carlo Olimpo Carasale Carlo Carasale