Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      mura grossissime, formando ponti e scale di travi e legni, coprendo di tappeti ed arazzi le ruvidezze del lavoro, con panneggi, cristalli e lumi, l'architetto fece bello c scenico quel cammino ; spettacolo quasi direi più del primo lieto e magico per il re.
      Il teatro eh' ebbe nome di san Carlo, il passaggio interiore, il merito, la fortuna del Carasale furono subietto per molti giorni a' racconti della reggia e della città. Laudi funeste; però che l'invidiato architetto, richiesto dei conti, non soddisfacendo ai ragionieri, fu minacciato di carcere. Andò a corte, parlò al re, rammentò le grazie sovrane, il plauso del popolo, la bellezza dell* opera; rappresentò nella sua povertà le prove di onesta vita; e partì lieto scorgendo nel viso del re alcun segno di benevolenza. Ma così non era, perciocché doppiarono le inchieste del Magistrato, e poco appresso il Carasale, menato nella fortezza di Santelmo, fu chiuso iti prigione dove campò nei primi mesi per gli stentati ajuti della famiglia, e poi dell'amaro pane del fisco. Restò nel carcere alcuni anni e vi morì, i suoi figli si per-derono nella povertà ; e nulla rimarrebbe del nome Carasale ai dì nostri, se la eccellenza e le maraviglie dell' opera non ravvivassero nella memoria l'artefice infelice.
      Carlo fece costruire parecchie strade ed un bel ponte sul Volturno presso a Vcnafro ; le quali opere, sebben fatte per lo stesso a-more della caccia sì eh' ebbero nome strada di caccia, pure apportavano alcun benefìzio a' paesi e alle terre circostanti. Frattanto mancavano le strade più utili al regno; era difficile e pericoloso andare (e a cavallo) in Calabria (I), poco manco in Abruzzo; la strada di Puglia, fatta sino a Bovino, luogo di regia caccia, fu trascurata nel resto delle tre province; non vi erano vie provinciali o comunali, tanto per difetto di strade regie, quanto per fraudi ed errori delle interne amministrazioni. Tutto il bello, il grande, il magnifico delle opere di Carlo stava intorno alla città.
      Migliorò 1' edilizio de'regii studii. Alzò da fondamenti con disegno dell' architetto cavaliere Fuga il reale albergo de' poveri, aperto a tutti i poveri del Regno. Carlo non vidde 1' opera finita.....
      (1) L' Funerario de ìos'lransilos oce. ecc., già riportalo a pag. 496 di questa Storia arcana, lo prova oltremisura.
      Vol. IV. 75


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Quarto)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 603

   

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