Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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marchese Cavriani è sostenuto lu Castello. — XV. Soperchierie spatrinole e fumi araldici del principe di Vaudemont, Governatore; suo lusso, e carattere. — XVI. I Milanesi, specialmente il popolo, desiderano la signoria dogli Austriaci.
LIBRO II. — MILANO.
Sommario.
I. Mentre si vuole giurata fedeltà a re Filippo V i Milanesi continuano a par-tegggiare per Austria. — II. Re Filippo V in Lombardia; altiero contegno di un Ministro spagnuolo verso il Residente di Venezia; dono fatto al re dai Milanesi. — III. Il principe Eugenio di Savoia e quello di Vaudemont combattono anche colle gride; nobili dichiarati ribelli; si ordina agli stampatori di non attribuire all'imperatore altro titolo che quello di Ile dei Romani. — IV. 11 Vaudemont, ed altri magistrati spagnuoli fuggono da Milano non trovandovisi sicuri, nè facendo molto calcolo della devozione, e dell'affetto dei sudditi. — V.Come i Milanesi cangiassero di padrone, e con quanto lor gusto, ed esultanza. — VI. Questa gioia però, accresciuta pure dalla nomina del principe Eugenio di Savoia a Governatore, è resa amara per le bombe e per le palle infocale che dal castello và scagliando sulla città il marchese della Florida, il quale, finalmente, parte in una muta a sei. — VII. Passaggio per Milano della principessa di Brunswick-Wolfembuttel. — Vili. La Lombardia è minacciata d'invasione dai Gallosardi. — IX. Costoro entrano in Milano commettendo, specialmente i Francesi, non piche ribalderie. — X. Stando la città in grandi miserie, vi arriva anche Carlo Emmanuele di Savoia, e di pari passo si dispone l'apertura del teatro, e l'assalto del castello; questo è preso dai Gallosardi, e il popolo applaude più il vinto Austriaco, che il vincitore. — XI. Nuova gioia dei Milanesi pel ritorno degli Austriaci. — XII. Effimero governo di don Filippo Infante di Spagna. — XIII. Gli Spagnuoli se ne vanno per sempre. — XIV. Penuria di danaro; la contessa Clelia Borromeo è proscritta. — XV. Spezzate le barriere tra cui pedanti, feuda-tarii, legulei, finanzieri ecc. ecc. tenevano legata la ragione, nascono migliori forme di governo. — XVI. Ancorché ammirate queste, e pubblicamente laudate da Cesare Beccaria, pure i Milanesi le avversano, e perchè. — XVII. Sponsalizie dell'arciduca Ferdinando di Austria, capitano generale dell'austriaca Lombardia, con Maria Beatrico di Este. — XVIII. Prime gride dell'arciduca; annulla un decreto del Senato. — XIX. Come abrogati, da Papa Clemente XIV, i Gesuiti,
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