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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 213 —
   tore che la veste d' Anilina doveva averlo sfiorato in passando ; senza stare a por i tempo in mezzo, ei si difilò dietro ad essa, e la raggiunse nell' atto appunto che la dera ferma per difendere il suo parapioggia dalle folate del vento. Ei non proferi parola; afferrò con mano tremante il parapioggia e lo tenne saldo sopra il suo capo.
   — Svolteremo dalla cantonata, — dissepoi sommesso senza guardarla; — là siamo al coperto dalla bufera. Venite con me, Anni-na, per 1' amor di Dio non mi negate questo piccol favore ; chi sa se vi rivedrò più mai !
   Il suo velo erasi alzato , e camminando a pari passo con esso lei sotto il parapioggia, avvisò com' ella fosse più pallida dell'usato. Annina lo guardava con occhi supplichevoli come un fanciullo, senza consiglio e che lasciasi guidare ad altri. Era a bello studio o per errore, eh' ei non pigliò la via Vittoria? La fanciulla stessa parea non addarsene. Ella camminava come in sogno, co'suoi grand'occhi mesti e pacati, dirizzati in lontananza, mentre Giovanni, dopo eh' egli ebbe per un pezzo udito sol-i tanto la pioggia scrosciar sopra il loro capo.
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