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L'Amore in Italia
Racconti (Volume I e Volume II)
Paolo Heyse (tradotti da Gustavo Strafforello)
Augusto Federico Negro Torino, 1863, pagine 248+336

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 216 —
   sapeva cosi chiaramente perchè. Orilo saprò per tutta quanta là mia vita !...
   — Che dici tu? — sclamò vivamente il pittore. — Sei tu già dunque legata dinnanzi a Dio ed agli uomini a quel mostro?... Non v' ha dunque più rimedio?
   — No ; i miei genitori mi maledirebbero e mia madre ne morrebbe. E quand'anche oggi, in quest' ora istessa il sor Beppe se ne andasse coi più , che gioverebbe? Voi non siete cristiano, voi siete luterano, e i miei genitori non darebbero mai la loro figlia ad un miscredente I
   — Annina ! — sclamò il giovine atterrito ; — e tu se fossi libera e non avessi a chiedere il consenso de'tuoi genitori?...
   — Io pregherei la Madonna d'inviarvi nel cuore un raggio della divina sua grazia..... Ma le sono parole ; io so di certo
   che ho da esser moglie del sor Beppe. Dunque bisogna separarci Giovanni ! non c' è più rimedio, e non succedono più miracoli al giorno d' oggi !
   — Fanciulla, tu puoi pensarlo? puoi dirlo?...— gridò egli fuori di sè, e lasciando andar la sua mano.