briciere della chiesa parrocchiale; un pezzo grosso| come vedete| e l'unico tra i magnati di Altariva ohe avesse il privilegio di metter piede in castello a tutte le ore del giorno| con un pretesto o col-l'altro| secondo il oomodo suo.
Una descrizione di Altariva sarebbe qui molto opportuna. Ma io non vi ho descritta la signorina Marga| che vale certamente assai più| e non perderò il tempo a tratteggiarvi il paese. Avete già capito| dal cenno di Altariva sottana| ohe c'era anche un'Altariva soprana. Aggiungerò che prosperavano tutt'e due| al riparo dai venti marini| in una piega dell'Appennino ligustico orientale; Altariva sottana distesa sopra un dolce pendìo verso la sponda sinistra dell'Erba| ma ancora un po' timidamente| quasi non sapesse spiccicarsi dalla sua chiesa parrocohiale| murata sul colmo del poggio ; Altariva soprana più su| lungo l'erta del monte| come sospesa ai bastioni del castello| rendendo lontanamente l'immagine d'uno sciame di peochie| allorquando le povere viatrici stanche hanno trovato un luogo di riposo per via| pianta secolare o rovina d'antico edifìzio| e fanno grappolo intorno ad una cavità del tronco| o ad una buca del muro.
Chiesa e castello erano le due fabbriche cospicue| i due monumenti insigni del luogo. La chiesa| antichissima| già restaurata borromine-