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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   stato ' il modello dei mariti „. Flaminia Lan-dolfi non lo aveva amato| vi ho detto; ma gli aveva voluto bene| portando anche degnamente il nome ed il titolo comitale per tante cittą d'Europa ed altrettante stazioni di bagni. Infatti| ne avevano fatte parecchie| seguendo il consiglio dei medici| che si argomentavano tutti di rifiorire in breve tempo alla giovane contessa il suo gentil maritino| non d'altro soffrente che di qualche dispepsia| effetto naturale d'un po' d'atonia del ventricolo. Escludevano infatti la infiammazione lenta del viscere| le sue condizioni spasmodiche| primarie o secondarie| e da ultimo ogni idea di lesione profonda degli organi digerenti. La vita sedentaria| il temperamento malinconico| la delicata complessione ereditaria| bastavano a dar ragione di quella atonia: il moto| i rioosti-tuenti| e tant'altre belle cose che si trovano sparse qua e lą dalla provvida natura per gli stabilimenti termali e idroterapici d'Europa| avrebbero portato il pił efficace rimedio. Alle acque di Grafenberg| ultime sperimentate| il conte Rinieri doveva riaversi del tutto. Un aneurisma| rompendosi d'improvviso| aveva rivelata finalmente la cagion vera e la natura del male| restituendo l'onor suo ad un viscere calunniato| ed alla contessa Flaminia la sua libertą. Affrettiamoci a dire| per l'onore della giovane signora|