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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   dalla munifioa donna: ' E il campanile si restauri; e tutta la chiesa| se c'è bisogno| anche ampliandola| se è picoola per la popolazione d'Altariva. „ Mangiando| vien l'appetito| e i fabbricieri avevano anche parlato dell'organo| che era proprio un cassone. ' Chi è che fa i migliori ? il Bianchi ? Scrivo subito al Bianchi. „
   Tutte queste pratiche| diremo così| ecclesiastiche erano state condotte a buon termine dal capo dei fabbricieri| chiamato espressamente a Genova| dove la bella erede dei Landolfi lavorava a mettere in sesto le sue fortune| come il più accorto dei banchieri| quando pensa a ritirarsi dagli affari. ' Ohe donna! „ andava ripetendo l'infervorato Gaione. ' Così giovane| e già tanto ingegno! Nessuna boria| poi; è semplice| buona| alla mano| come voi e me. Ohe gente graziosa| intorno a lei! La secondano tutti| si modellano su lei| che è un piacere. Quella cameriera| per esempio ! Ma già| quella non è una cameriera. Sarebbe un'angiolessa| se non fosse una gran diavola. Sicuramente| è una principessa travestita. „
   Così| tutti contenti in un povero paese di montagna| ohe aveva dato il nome ai suoi antichi signori| e col nome la gloria| i diritti| i privilegi| senza averne mai ricevuto nulla in ricambio. Dalle liberalità della nuova padrona del ca-