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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   stello| Altariva sottana ritraeva il benefizio maggiore ; poiché nel suo abitato sorgeva l'asilo| già aperto ai bambini delle due frazioni| e la chiesa parrocchiale| di cui stavano oramai per essere finiti i lavori. Altariva soprana| per contro| possedeva nel suo circuito la dispensatrice delle grazie| arrivata da parecchi giorni al castello. E già l'alta borgata| dormente al sole| sognava altre glorie| altre maraviglie per sè; ad esempio un restauro generale della ròcca| una bella ripulitura di quei neri bastioni| a cui si abbarbicava tanta edera| ed un nobile coronamento di balaustra su quegli spalti| magari con qualche dozzina di statue sui pilastri a giuste distanze distribuiti| una meridiana| un orologio| una mezza batteria di cannoni per le salve| e via discorrendo. Il genio artistico di Altariva soprana si era così bene svegliato| mentre essa dormiva beatamente al sole ! Ma a queste grandezze non pensava affatto la graziosa signora del luogo. Novità fin che volevano| restauri e ripuliture da per tutto| salvo nei vecchi castelli; ai quali andava lasciata la poesia dell'antico.
   Del resto| che bisogno di restauri e' era egli lassù? che bisogno di ripuliture e di novità| con quelle due belle donne che erano venute ad abitarci? Perohè bisognava proprio dir due| mettendo la cameriera alla pari oon la padrona. Che