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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   pretendente di quella risma. Accettai subito il partito che la marchesa mi offriva| e l'accompagnai a Torino| col proposito di restarci il tempo necessario a oombinare il negozio. Il banchiere| per verità| non si trovò 11 sui due piedi; doveva cercarmelo un grande amico della marchesa| il barone Droneri dal Ceppo. Ma qui| inutile il dirvi oome| oi fu un cambiamento di scena. Ella forse capi ohe| fossi io od un altro lo sposo di una certa signora| la partita era egualmente perduta per il suo conte di Salverana ; e che perciò| se
   10 sposo poteva essere un altro ignoto a lei| fuori del suo patrocinio| meglio valeva che fossi io quel tale ? Non so. Certo| è inutile fermarsi a questi| oome ad altri particolari di minor conto. L'essenziale è questo| che ella mi disse: non cercate denaro dai banchieri ; sposate Flaminia. Ora| siccome io| buono o cattivo| sarei un partito venuto fuori senza intromissione di agenzie| non ci sarebbe da dar niente al barone dal Ceppo; il quale (se non lo avete ancora indovinato| ve lo dico io) è un gran combinatore di matrimonii nel cospetto di Dio| e quello per l'appunto che già aveva architettato con la marchesa
   11 colpo del marohese di Salverana| pittore poco pratico| diventato frescante per dar oolore alla sua presentazione in Altariva. S'intende che messo fuori di giuoco il barone| rimarrebbe la marohesa.