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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lazioni tra il Droneri e la marchesa. Si sa| non tutte le cose riescono secondo la intenzione| e bisogna darsene pace. L'altra settimana| essendo io dalla marchesa| furono annunziati i due coniugi. Ebbi tempo a ritirarmi in un salottino| e dovetti starci un bel pezzo. Quando se ne andarono| la marchesa era di buonissimo umore. Non ho chiesto nulla| ma sospetto che abbiano un altro partito da offrire al conte Cesare. Quei prudenti arcieri vanno sempre con parecchie corde alla cintola. Di guisa che| la nostra cara marchesa verrà a prenderò non una ma due senserie.
   ' Povera donna ! non so condannarla. Sola al mondo| vive della pensione| mentre i quattro palmi di terra che possiede sull'Astigiano le fruttano a inala pena quanto occorre per pagare le tasse al governo. È ancora belloccia e ci pretende a figurare: perchè non lo farebbe| mio Dio| se la vita è cosi breve| e niente dice che di là ci siano occasioni di rifarsi del tempo perduto? Io| dunque| senza lodarla| mi spiego molte cose e sento un gran desiderio di compatirla. Dopo il colloquio suo coi Droneri| ella mi ha detto : ' Siate contento; scrivo oggi al conte Cesare che non pensi più alla vostra castellana. „ Ha soritto| infatti| ed ho veduto io metter la lettera alla posta.
   ' Del resto| se anche non avessi veduto allora| mi sarei persuaso ieri del fatto| e con che aorte