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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 335 -
   ' — Fra un'ora| al caffè Fiorio; li condurrò io. —
   ' Guardai l'orologio : erano quasi le sei ; l'ora in cui dovevo prendere la carrozza| per andare dalla marchesa.
   ' — Alle sette| dunque; — replicai.
   ' — Alle sette ; — mi ribattè il ferocissimo uomo.
   ' E oi siamo lasciati| questa volta salutandoci con molto sussiego. Io non avevo tempo da perdere ; tanto più non avendo conoscenze a Torino. Abbordai i due primi ufficiali incontrati per via ; esposi il fatto e la mia condizione ; furono garbatissimi ; accettarono di servirmi| vedendo anche benissimo che nel caso nostro| per una provocazione derivata da vecchi rancori di oui non era a far giudizio nò a chiedere informazioni| non era luogo a souse scambievoli| nè a tentativi di onesto componimento. Dopo averli presentati ai padrini dell'avversario| andai a scusarmi io presso la marchesa| ohe certamente doveva maravigliarsi dei fatti miei.
   ' Non si era maravigliata ; aveva capito ohe qualohe cosa di grave mi fosse intervenuto. Il conte di Salverana era stato tre ore prima da lei| e veramente fuori dei gangheri per la notizia avuta del vostro consenso alle nozze col ougino Sormani: notizia inaspettata| notizia in sommo grado antipatica ; a cui egli ne aggiun-